Tricia Tuttle, direttrice artistica da nemmeno un anno, ha fatto il suo. Forse l'anniversario chiamava dell'altro, ma le ‘distrazioni’ erano non poche

L'Orso d'Oro a ‘Drømmer’ (Dreams) è il punto più alto di una serie di premi meritati, segno del coraggio che muove la Berlinale

Quello di Dag Johan Haugerud è il miglior film della 75esima edizione. Orso d'argento Gran Premio della giuria al brasiliano ‘The Blue Trail’

‘Mickey 17’ di Bong Joon ho è confuso, ‘Leibniz – Chronicle of a Lost Painting’ di Edgar Reitz è sorprendente

In concorso anche il poco convincente documentario della regista ucraina Kateryna Gornostai e la bella commedia del romando Lionel Baier

Non ci convince ‘Kontinental ’25’ di Radu Jude. ‘Yunan’ di Ameer Fakher Eldin invece sì. Anche ‘Drømmer’, parte della trilogia di Johan Haugerud

Nei giorni del BDS, lo straordinario ‘El mensaje’ di Iván Fund, il bel ‘Mother’s Baby’ di Johanna Moder e il superficiale ‘Blue Moon’ di Richard Linklater

Il fine settimana del festival di Berlino ha visto in competizione Gabriel Mascaro con ‘O último azul’ e Lucile Hadžihalilović con ‘La Tour de Glace’

Il Concorso si è aperto con Huo Meng e il suo racconto della Cina del 1991, mentre Brandon Kramer e Tom Shoval raccontano gli ostaggi di Hamas

Il festival del film di Berlino si è aperto con il “soprannaturale” film di Tom Tykwer, un film ambizioso ma non del tutto riuscito

La Berlinale svela i titoli. In concorso ‘La Cache’, film scritto e diretto dal losannese Lionel Baier

Film ‘di militanza’ dedicato alle musiciste che la Storia ha nascosto, in sala dall'11 aprile. A colloquio con l'attrice e cantautrice, ora anche regista

È il film della ticinese d'adozione Klaudia Reynicke, una coproduzione Ssr

Un passo indietro a ‘Intercepted’ di Oksana Karpovych, e al Museo russo-tedesco di Karlshorst, sul quale oggi sventola una sola bandiera

È un fatto di passione, non è una scienza esatta. Solo così potrebbe vincere un film documentario come ‘Dahomey’: W il cinema!

Giovanni Grazzini diceva che se da un festival riesci a portarti a casa cinque film è un buon festival. Ne abbiamo trovati di più: grazie Carlo Chatrian!

Orso d'Oro alla regista francese, che ha avuto la meglio su altri due favoriti, il conterraneo Bruno Dumont e il sudcoreano Hong Sang-soo

L'epico ‘Shambhala’ del regista nepalese Min Bahadur Bham, il non riuscito lavoro di Brandt Andersen e il sorprendente ‘Shikun’ di Amos Gitai

Sorprende ‘Mé el Aïn’ del tunisino-canadese Meryam Joobeur; sconvolge ‘Vogter’, dramma epico del danese Gustav Mölle; delude ‘Seven Veils’ di Atom Egoyan

A colloquio con la regista di ‘Gloria!’, che è anche musicista: ‘La sceneggiatura è nata come una canzone’

Salvo piccoli peccati da opera prima, ‘Gloria!’, esordio di Margherita Vicario, è una commedia stupenda. E magnifico è ‘Black Tea’ del mauritano Sissako

Incompleto ma importante, in Concorso passa ‘Pepe’ di Nelson Carlos De Los Santos Arias. Banale la storia lesbica di ‘Des Teufels Bad’

L'elegante ‘Hors du temps’ di Olivier Assayas, il dolente ‘Sterben’ di Matthias Glasner. ‘L’Empire’ di Bruno Dumont è cinema allo stato puro

Sarebbe stato degno della competizione ‘Averroès & Rosa Parks’ di Nicolas Philibert, già Orso d'Oro per ‘Sur l'Adamant’

Al tanto atteso ‘Small Things Like These’ non basta Cillian Murphy candidato all'Oscar. Fa di meglio l'indiano ‘Kottukkaali - The Adamant Girl’

Oltre ai set italiani, l'esordio della cantante, attrice e regista in Concorso a Berlino, include lo storico Palazzo dei Landfogti

Si apre il 15 febbraio una vera festa cinematografica che chiude al mainstream tanto ricercato da ogni altro Festival

Avrebbero dovuto presentare ‘Keyke mahboobe man’ (My Favourite Cake), la denuncia del Festival

Altri sei si aggiungono a ‘Gloria!’ di Margherita Vicario, in varie categorie tra fiction, musical e documentario

La prima mondiale di ‘Small Things Like These’ di Tim Mielants, con Cillian Murphy, primo atto della 74esima edizione (dal 15 febbraio)

‘Modello ineguagliabile’ di cinema, ritirerà il premio durante la cerimonia speciale del 20 febbraio

Da aprile, l'ex responsabile del London Film Festival sarà la nuova direttrice della rassegna cinematografica al posto della coppia Rissenbeek - Chatrian

‘Sono profondamente onorata’, ha dichiarato l'attrice, che presto sarà tra i nomi nello spin-off del franchise horror ‘A Quiet Place: Day One’

Candidato alla Berlinale, quello dell’esordiente regista olandese Zara Dwinger è un road movie che esplora la profondità del legame madre-figlia

Carlo Chatrian lascerà il suo posto dopo l'edizione 2024. È partito il valzer delle poltrone, ma più che di Locarno, si parla del Lido

Già direttore del Locarno Film Festival ha annunciato la sua partenza con l'edizione 2024 dopo quella della co-direttrice

Dal primo provino per Damiano Damiani fino a ‘Il pittore di cadaveri’, con il quale è oggi a teatro: a colloquio con l’attrice italiana

Posizionamento dispersivo delle sale, timidezza del direttore artistico, ma anche un buon numero di film ‘necessari’

Vince il documento prezioso di Nicolas Philibert, testimonianza dello slancio verso il cinema d’autore espresso dalla giuria guidata da Kristen Stewart

‘Bis ans Ende der Nacht’ è un thriller noioso che si trascina nella banalità. Applausi vibranti per ‘The Bride’, ‘El juicio’ e ‘Ghaath’

Applausi meritati per ‘Art College 1994’ del cinese Liu Jian; ‘Suzume’ del giapponese Makoto Shinkai è cliché ben fatto. E poi Malkovich fa ‘Seneca’

Applausi per ‘Roter Himmel’ di Christian Petzold, applausi alla storia nera di ‘Limbo’. Ben fatto, benché lunghissimo, ‘Le mura di Bergamo’

La lezione di vita di Nicolas Philibert in ‘Sur l’Adamant‘ e la lezione di cinema di Helen Mirren in ‘Golda’

Fuori, voci di Chatrian attratto dall’Italia; in sala, applausi per Zhang Lu, Von Trotta, Garrel con la fotografia di Berta e per l’originale ‘Tótem’

Sorvolando sul tanto atteso ‘Blackberry’, lode a Rolf de Heer per ‘The Survival of Kindness’, favola morale su di un mondo che non sa amarsi

‘She Came to Me’ della talentuosa Rebecca Miller, stranamente fuori Concorso, e l’umana installazione intitolata ‘Jaii keh khoda nist’ (Dove Dio non c’è)

Attento alla novità, al valore sociale e politico del cinema, non dimentico di un’apertura al cinema commerciale. Il Festival prende il via il 16 febbraio

La regola non si applica a cineasti indipendenti, rappresentanti del settore e membri dei media.

‘Romeo und Julia auf dem Dorfe’ (1941) di Hans Trommer e Valérian Schmidely verrà proiettato nel quadro della selezione Berlinale Classics

L’attrice statunitense sarà la persona più giovane di sempre a capo della commissione internazionale della 73esima edizione del festival