Verso il voto

Un verde un po’ più tenue, una destra un po’ più pesante

È quanto indica il barometro elettorale nelle tendenze cantone per cantone in vista delle elezioni federali del 22 ottobre

A tre settimane dalle votazioni
(Keystone)
1 ottobre 2023
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L'analisi delle tendenze cantone per cantone in vista delle elezioni al Consiglio nazionale il prossimo 22 ottobre conferma, pur ridimensionandole, le proiezioni dei sondaggisti su scala nazionale: il campo ambientalista (compresi i Verdi liberali) dovrebbe indebolirsi e l'Udc nuovamente rafforzarsi, dopo le perdite subite nel 2019.

Primo partito svizzero con 53 seggi alla Camera del popolo, l'Udc dovrebbe recuperare quattro o cinque seggi, o persino la metà delle 12 poltrone perse quattro anni fa, per consolidare il suo primo rango, stando a un'analisi dei vari cantoni effettuata dall'agenzia Keystone-Ats.

Tutto indica invece che i Verdi, dopo la loro sensazionale avanzata del 2019, che li aveva fatti passare da 11 a 28 seggi, diminuiranno nuovamente a un livello inferiore a quello dell'Alleanza del Centro (ex Ppd), che avevano superato quattro anni or sono.

Gli ecologisti sembrano tuttavia poter limitare i danni, con una perdita attesa tra due e quattro seggi.

Propria dinamica

Verosimilmente, anche i Verdi liberali (Pvl) cederanno terreno e devono attendersi un livello situato tra la deputazione attuale (16 seggi) e quella del 2015 (7).

Il politologo Nenad Stojanovic ritiene tuttavia che al campo ecologista non dovrebbe andare troppo male: «Si parla da due o tre anni di una perdita di Verdi e Verdi liberali, ma questa potrebbe essere molto più limitata del previsto. Spesso, in una parte dell'elettorato, c’è una tendenza a venire in aiuto a determinati candidati dati per perdenti», osserva Stojanovic.

Il risultato la sera del 22 ottobre sarà il prodotto di una dinamica propria a ciascuno dei 26 cantoni e ‘semi-cantoni’, e non la semplice ripartizione aritmetica di quote elettorali sul piano nazionale. I sondaggi nazionali sulla forza dei partiti vanno presi con le pinze, poiché la dimensione ristretta di molti cantoni (che corrispondono a dei collegi elettorali) rompe il legame di proporzionalità tra la forza elettorale delle formazioni politiche e il numero dei loro seggi, precisa ancora Stojanovic.

L'esame cantone per cantone consente dunque un'analisi più dettagliata e relativizza, pur confermandoli a grandi linee, i risultati dei sondaggi dell'istituto demografico Sotomo per la Ssr: il parlamento dovrebbe spostarsi un po’ più a destra e consolidare i rapporti di forza storici.

Ps solido

Questa ‘correzione’ non si farà a scapito del Ps, che dovrebbe invece leggermente progredire rispetto al 2019, per attestarsi di nuovo ad almeno 40 seggi.

Il Centro riuscirà invece a superare il Plr per diventare la terza forza politica del Paese, come prevede l'ultimo sondaggio Sotomo/Ssr? La cosa non è così sicura. I due partiti dovrebbero essere quasi alla pari, con complessivamente uno o due seggi di differenza, nelle due Camere federali.

La concorrenza sarà rude, in particolare nei grandi cantoni, in cui si presenta un numero record di candidati, per non parlare del gioco sottile delle numerose congiunzioni e sotto-congiunzioni di liste, il che complica le previsioni.

A Ginevra, per esempio, la destra parte unita in vista delle elezioni (con una congiunzione tra Centro, Mcg, Plr e Udc) ed è ben attrezzata per rafforzarsi. Invece nel Canton Vaud, l'alleanza borghese non è stata riproposta dopo il rifiuto del Centro di congiungere le liste ai suoi alleati abituali Plr e Udc. La battaglia si preannuncia serrata.

A causa dell'evoluzione demografica, Basilea Città perderà un seggio a beneficio di Zurigo. Ciò dovrebbe favorire l'Udc che quattro anni fa perse 2 poltrone nel cantone più popoloso della Svizzera. Tra le particolarità locali, sarà interessante vedere se il Giura bernese riuscirà a conservare il suo seggio (attualmente occupato dall'Udc) in seno alla deputazione bernese.

Inoltre, diversi nuovi movimenti o partiti presenti solo a livello regionale – come il Mouvement Citoyens Genevois a Ginevra, la Lega dei Ticinesi in Ticino, o il movimento ‘Mass-Voll’ di Nicolas Rimoldi a Zurigo e in altri cantoni svizzero-tedeschi – potrebbero guadagnare seggi a scapito dei principali partiti nazionali.

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