Verso il voto

Dalla Romandia a Berna con pochi cambiamenti e l'incognita verde

Malgrado l'uscita di scena di diversi pesi massimi alle prossime elezioni non sono attesi grossi stravolgimenti

Manca poco all’appuntamento con le urne
(Keystone)
27 settembre 2023
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In Svizzera romanda l'interesse mediatico è puntato sul rinnovo del Consiglio nazionale, dove diversi pesi massimi hanno deciso di ritirarsi, come la vicepresidente del Ps Ada Marra (Vd), il liberale-radicale Christian Lüscher (Ge) e il democentrista Yves Nidegger (Ge). I cambiamenti dovrebbero però essere minimi. Come altrove in Svizzera, interrogativi ci sono circa la tenuta dell'onda verde di quattro anni fa.

Vaud

Consiglio nazionale: 19 seggi; 5 Ps, 5 Plr, 4 Verdi, 3 Udc, 2 Pvl

Nel 2019 i Verdi avevano conquistato due seggi e i Verdi-liberali uno. Quest'anno sarà difficile per loro difendere queste conquiste.

Gli ecologisti potrebbero perdere il seggio attualmente occupato da Valentine Python. Il Pvl da parte sua non potrà più beneficiare della locomotiva elettorale Isabelle Chevalley, che ha lasciato la politica per consacrarsi a progetti nell'ambito del riciclaggio nell'Africa occidentale.

Il o i seggi persi dai partiti ecologisti potrebbero essere recuperati dall'Udc. Secondo il quotidiano 24 Heures, Ps e Plr dovrebbero conservare i rispettivi cinque mandati. In casa liberale-radicale potrebbero però esserci degli avvicendamenti, con il popolare ex judoka Sergei Aschwanden che potrebbe soffiare una poltrona a uno degli uscenti.

L'Alleanza del Centro, che nel cantone ha a lungo avuto un mandato con Jacques Neirynck prima e Claude Béglé poi, dovrebbe invece ancora una volta restare fuori dai giochi. E ciò malgrado l'elezione in Consiglio di Stato di Valérie Dittli nell'aprile dello scorso anno, che aveva beneficiato dell'alleanza con Udc e Plr. Alleanza che non si è ripetuta per queste elezioni federali.

Consiglio degli Stati: 1 Verde, 1 Plr, entrambi si ritirano

Malgrado il fatto che entrambi gli uscenti – Adèle Thorens (Verdi) e Olivier Français (Plr) – abbiano deciso di non ripresentarsi, non dovrebbero esserci sorprese. Salvo cataclismi, i nuovi ‘senatori’ dovrebbero essere Pierre-Yves Maillard (Ps) e Pascal Broulis (Plr), due politici navigati e molto popolari nel cantone. Gli altri dovranno verosimilmente accontentarsi del ruolo di comparsa.

Ginevra

Consiglio nazionale: 12 seggi; 3 Verdi, 2 Ps, 2 Plr, 2 Udc, 1 Pvl, 1 Centro, 1 Solidarités

L'interrogativo è sapere a chi andrà il seggio dell'estrema sinistra, attualmente occupato da Stefania Prezioso (Solidarités), che si ritira. Secondo La Tribune de Genève, la poltrona potrebbe essere recuperata dai socialisti.

Nel cantone lemanico è anche il terzo seggio ecologista a traballare. Questo mandato – ma anche quello di Prezioso – fa gola allo schieramento borghese che per l'occasione fa fronte comune. Centro, Mouvement Citoyens Genevois (Mcg) – dove l'intramontabile Mauro Poggia potrebbe fare ritorno a Berna –, Plr e Udc potrebbero anche fagocitare l'unico seggio dei Verdi-liberali, che correranno da soli.

Consiglio degli Stati: 1 Verde, 1 Ps

Da ormai 16 anni i due seggi sono controllati dalla sinistra. Sembra difficile che in questa occasione gli uscenti Carlo Sommaruga (Ps) e Lisa Mazzone (Verdi), che si ripresentano entrambi, non riescano a confermare la rispettiva poltrona.

Per spezzare l'egemonia rosso-verde, i quattro partiti dell'alleanza borghese – Centro, Mcg, Plr e Udc – lanciano ciascuno un candidato al primo turno. L'accordo prevede che al ballottaggio rimarranno in corso solo i due che hanno ottenuto i migliori risultati. Salvo sorprese saranno Mauro Poggia (Mcg) e Simone de Montmollin (Plr).

Vallese

Consiglio nazionale: 8 seggi; 2 Plr, 2 Udc, 2 Centro, 1 Ps, 1 Verdi

Tutti gli otto uscenti si ripresentano e ci potrebbe essere una deputazione fotocopia. L'unico interrogativo riguarda la capacità dei Verdi di mantenere il loro seggio, attualmente occupato da Christophe Clivaz.

Consiglio degli Stati: 2 Centro

Qui la domanda che gli osservatori si pongono ogni quattro anni è sapere se l'Alleanza del Centro (ex Ppd) riuscirà a mantenere i suoi due mandati.

La concorrenza per i due uscenti – Beat Rieder e Marianne Maret – è feroce: all'assalto della "fortezza centrista" si lanciano Philippe Nantermod (Plr) e Jean-Luc Addor (Udc). Il loro compito sarà però arduo, visto che dovranno attaccare dei ‘senatori’ uscenti.

Friborgo

Consiglio nazionale: 7 seggi; 2 Ps, 2 Centro, 1 Udc, 1 Plr, 1 Verdi

Non si attendono scossoni. Ciò si spiega col fatto che i partiti borghesi – Plr, Centro e Udc – hanno deciso di presentare liste non congiunte. La sinistra, che parte invece unita, dovrebbe così riuscire senza grosse difficoltà a conservare le sue tre poltrone.

L'Udc ambisce certo a recuperare il seggio perso quattro anni fa, quando l'allora presidente dell'Unione svizzera delle arti e mestieri (Usam) Jean-François Rime non fu rieletto, con sorpresa generale. Vista l'alleanza a sinistra, i democentristi puntano a soffiare un mandato al Centro. Alleandosi con Pvl e Pev, quest'ultimo sembrerebbe però aver ‘blindato’ i suoi due seggi.

Consiglio degli Stati: 1 Plr, 1 Centro

Le due uscenti – Johanna Gapany (Plr) e Isabelle Chassot (Centro) – si ripresentano per un nuovo mandato. Se la rielezione della popolarissima centrista appare scontata, più incerta sembra la riconferma del seggio liberale-radicale.

La sinistra vorrebbe infatti recuperare il mandato perso due anni fa, in un'elezione suppletiva, al momento delle dimissioni di Christian Levrat. Per riuscirci i Verdi hanno calato l'asso rappresentato dal consigliere nazionale Gerhard Andrey. Quest'ultimo è germanofono, un dettaglio tutt'altro che trascurabile: questa parte del cantone non è infatti più rappresentata agli Stati dalla non rielezione di Beat Vonlanthen nel 2019.

Neuchâtel

Consiglio nazionale: 4 seggi; 1 Plr, 1 Ps, 1 Verde, 1 Pop

La deputazione dovrebbe, salvo sorprese, slittare a destra. Attualmente tre dei quattro seggi sono occupati dalla sinistra, con un socialista, un verde e l'esponente del Partito operaio popolare (Pop estrema sinistra) Denis de la Reussille.

Il popolare ex sindaco della città di Le Locle dovrà sudare le proverbiali sette camicie per farsi rieleggere. Il suo partito soffre infatti del divieto delle sotto-congiunzioni di lista imposto da Berna. Il Pop corre insomma da solo. Anche la destra parte divisa: per recuperare il seggio perso quattro anni fa l'Udc dovrà fare il pieno di voti. Il seggio Plr è invece sicuro.

Consiglio degli Stati: 1 Verde, 1 Plr

La ripartizione attuale, un seggio alla destra e uno alla sinistra, sarà con tutta probabilità confermata, visto che l'elezione si svolge con il sistema proporzionale.

Philippe Bauer (Plr) può quindi considerarsi già sin d'ora rieletto. A sinistra c’è invece battaglia: il Partito socialista parte all'assalto del seggio occupato dai Verdi. Riuscirà il consigliere nazionale Baptiste Hurni a spodestare Céline Vara? Le scommesse sono aperte.

Giura

Consiglio nazionale: 2 seggi; 1 Centro, 1 Ps

L'Alleanza del Centro, il cui consigliere nazionale Jean-Paul Gschwind non si ripresenta, dovrà fare i conti con l'attacco dall'intesa tra Plr e Udc, che hanno deciso di correre assieme.

Il seggio socialista appare invece sicuro: Pierre-Alain Fridez, che per ricandidarsi ha dovuto chiedere una deroga agli statuti del partito, oltre al vantaggio di essere uscente è infatti una personalità popolare nel più giovane cantone elvetico.

Consiglio degli Stati: 1 Centro, 1 Ps

Le due poltrone sono occupate da decenni dal Ps e dal Centro. Gli uscenti Mathilde Crevoisier Crelier (Ps) – subentrata meno di un anno fa alla neoeletta consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider – e Charles Juillard (Centro) dovranno questa volta fare i conti con la concorrenza del consigliere di Stato Jacques Gerber (Plr), che corre su una lista comune con l'Udc.

Visto che l'elezione si svolge secondo il sistema proporzionale, il Ps dovrebbe ottenere un mandato senza grosse difficoltà. In casa socialista ha però fatto molto discutere la decisione di candidare anche la consigliera di Stato Nathalie Barthoulot, che potrebbe ‘soffiare’ il seggio a Mathilde Crevoisier Crelier. L'altra poltrona sarà invece contesa da Juillard e Gerber.