Ffdul

Film festival diritti umani: ha vinto ‘When the Seedlings Grow’

Per la giuria della decima edizione, quello di Rêger Azad Kaya è il miglior film. Menzione speciale a ‘Total Trust’ di Jialing Zhang

‘Senza prenderci per mano, va dritto al cuore’
28 ottobre 2023
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“È stato realizzato con mezzi limitati ma con una fiducia assoluta nel potere specifico del cinema”. È l'incipit della motivazione del premio a ‘When the Seedlings Grow’ di Rêger Azad Kaya, che per la Giuria del decimo Film festival diritti umani Lugano è il miglior lungometraggio del Concorso. “Combinando una narrazione semplice e imprevedibile con un'ambizione audace in termini di messa in scena, dando allo spettatore spazio e tempo per respirare e riflettere sulla dura realtà con cui si confronta – scrive ancora la Giuria – questo film sfida costantemente le nostre aspettative e certezze, sia in termini di politica che di linguaggio cinematografico. Seguendo il percorso di un padre e di sua figlia in una regione che si sta riprendendo da anni di guerra e distruzione, questo film riesce ad articolare una schiettezza neorealistica con una sottile complessità nel suo approccio alla realtà umana e socioeconomica del Rojava contemporaneo. Senza prenderci per mano, va dritto al cuore”.

A ritirare il premio, in rappresentanza del vincitore Rêger Azad Kaya – che per le difficoltà che vive il suo territorio non è riuscito a raggiungere Lugano – è stato il regista siriano, residente in Germania, Õzgür Rayzan, che ha ricevuto il riconoscimento dalle mani della regista e produttrice Manijeh Hekmat, Premio Diritti Umani per l’Autore 2023 della decima edizione di Ffdul.

Gli altri premi

Menzione speciale della Giuria al documentario ‘Total Trust’ della regista cinese Jialing Zhang, che verte sulla sorveglianza informatica e sulle molestie arbitrarie subite dai dissidenti in Cina. “Un'opera solida in cui sia i protagonisti che l'equipe tecnica (la maggior parte dei quali devono rimanere anonimi) hanno messo a rischio la propria vita per portare questa storia sugli schermi. Un documentario auto-riflessivo che parla del presente, ma che serve come ammonimento a rimanere vigili per i cittadini di tutto il mondo”.

Il Premio Ong, per questa edizione assegnato da Amnesty International Svizzera, è andato a ‘Anxious in Beirut’ di Zakaria Jaber, capace di “collegare le esperienze personali a questioni sociali più ampie, evidenziando gli abusi di potere sistemici, la corruzione e la disuguaglianza nella sua città, Beirut. Una situazione desolante che causa violazioni dei diritti umani e costringe un'intera generazione di giovani libanesi a scegliere tra due sole opzioni per il proprio futuro: o la protesta o la fuga, la morte o la migrazione, la bara o l'aereo”.

Il Premio del pubblico, infine, è andato a ‘If Only I Could Hibernate’ di Zoljargal Purevdash.

La Giuria del decimo Film festival diritti umani Lugano era composta da Sascha Lara Bleuler, direttrice dello Human Rights Film Festival Zürich; Javier Luque Martinez, responsabile della comunicazione digitale del International Press Institute (IPI), Cyril Neyrat, critico cinematografico e insegnante, oggi membro della direzione e del comitato di selezione del FIDMarseille; Davide Oberto, programmatore e selezionatore di festival, già Torino Film Festival e DocLisboa; Eva Stefani, regista e artista visiva.

Elenco repliche

‘When the Seedlings Grow’ di Rêger Azad Kaya
domenica 29 ottobre, Cinema Iride, ore 16.30

‘Anxious in Beirut’ di Zakaria Jaber
domenica 29 ottobre, Cinema Iride, ore 14.30

‘If Only I Could Hibernate’ di Zoljargal Purevdash
domenica 29 ottobre, Cinema Iride, ore 18.30

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