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‘When The Seedlings Grow’, un monumento all'abbandono

La storia di un uomo che, grazie a due bambini, rimparerà la profonda connessione che esiste tra gli esseri umani (in concorso)

Sul set del film di Rêger Azad
27 ottobre 2023
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Molti sono i prodotti mediorientali rappresentati al Ffdul di quest’anno, sicuramente a causa della complessa situazione umanitaria della vasta zona, rispecchiando una forte necessità di raccontare la sofferenza o denunciare dinamiche sociopolitiche oppressive. È leggermente diverso il caso del sorprendente ‘When The Seedling Grow’, diretto da Rêger Azad e ambientato in Siria, una storia che risulta più universale, focalizzata sulla separazione del proprio ego per un ritorno al sostegno del prossimo, non soltanto dunque sulle problematiche, soprattutto belliche, siriane, comunque citate. Un film permeato di una dolcezza infinita e che, alla base, vuole unificare tutti gli esseri umani in quanto fratelli e sorelle. Non a caso si insiste sull’appellativo linguistico curdo “zio”, con cui i personaggi si chiamano tra loro, a testimonianza di un legame di parentela che accomuna e che trascende la mera connessione genetica condivisa tra consanguinei.

Al confine turco

Hiseyn è un venditore di yogurt che vive in un villaggio fuori Kobanê, al confine turco, con la moglie e la figlia Zelal. Al mattino, accompagnato dalla bambina, l’uomo parte a bordo della propria moto, diretto in città per diverse commissioni. Dopo una breve sosta dal cugino Yusuf, ex combattente militare nella guerra civile, padre e figlia accompagnano un uomo al suo villaggio, arrivando poi in ritardo al mercato. Costretti alla vendita di yogurt porta a porta, rischiano di investire il piccolo Hemudê, che si è perso e, malgrado l’iniziale riluttanza di Hiseyn, cercano di riportarlo a casa, anche se le informazioni fornite dal bambino non sono d’aiuto. La piccola Zelal e Hemudê stringono subito amicizia e, nella loro genuinità, influenzano progressivamente Hiseyn, che sacrifica l’approccio solitario per andare verso una maggiore condivisione verso il prossimo. Durante un pranzo a base di falafel, un uomo scambia per sbaglio il suo veicolo con quello di Hiseyn, aggiungendo anche questo elemento alla ricerca, ciononostante i bambini lo aiutano nella consegna del prodotto caseario, riportando anche il sorriso sul volto di tutti quelli che incontrano nel loro viaggio.

‘When The Seedlings Grow’ è un film appartenente al genere road movie, nato da ‘Accadde una notte’ di Frank Capra e inevitabile è il paragone con il capolavoro neorealista ‘Ladri di Biciclette’ di Vittorio De Sica. Durante il tragitto, il trio incontra tutta una serie di personaggi semplici e profondi allo stesso tempo; un autostoppista cita una poesia sul paradiso terrestre, definendolo come avere del cibo, un tetto sopra la testa e con l’assenza di oppressione perpetrata e subita; una vecchia donna, in comunicazione telepatica con una tartaruga, racconta una fiaba sulla morte come parte di un ciclo della vita eterna; infine, un riparatore di scarpe ripensa alla guerra civile, che si è portata con sé il senso di fratellanza siriano.

Emersione di un mondo

Un prodotto magnifico, toccante e permeato di una verità che viene dalla bocca dei bambini che, ignari delle questioni sociopolitiche, riescono con la loro genuina bontà a cambiare Hiseyn, il quale imparerà molto da un singolo giorno, sospendendo il proprio giudizio personale e ritrovando l’amore e l’unione che lo lega ai suoi connazionali, siano essi curdi, arabi, conoscenti o sconosciuti. Dalle distese dei campi fuori città si passa per le strade di Kobanê, tra gli edifici diroccati e squadrati, portando all’emersione un mondo caratterizzato dall’affetto e dai sorrisi nonostante le avversità, sotto alle macerie. Un altro prodotto di questo festival in cui uno sguardo o un sorriso racchiudono un bisogno di ritornare all’umanità perduta e al sostegno reciproco, uscendo dal proprio micromondo per allargare le prospettive e abbracciare la pluralità di persone per cui vivere significa semplicemente avere il necessario ed essere circondati dai propri vicini che, per estensione, diventano parenti. Un analisi molto dettagliata di legami e rapporti umani, con situazioni e persone indipendenti il cui cuore vuole battere all’unisono, senza alcun tipo di estetizzazione forzata e con una regia che sospende il ritmo, quando vuole soffermarsi su un concetto, portando lo spettatore non solo ad assimilarlo, ma anche a farlo proprio.

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