L'industria del tabacco dovrà divulgare i prezzi

Il Tribunale amministrativo federale (Taf) ha accettato un ricorso dell'associazione OxySuisse, che lotta contro il tabagismo, contro una decisione dell'Amministrazione federale delle dogane (Afd). Quest'ultima si rifiutava di fornire informazioni sul prezzo di vendita delle sigarette.

OxySuisse in un comunicato odierno parla di schiaffo all'industria del tabacco. Nel 2016, l'associazione aveva domandato delucidazioni sui prezzi di diverse marche di sigarette nei due anni precedenti. A seguito di un aumento generale delle tariffe nel gennaio del 2014, voleva indagare su un'eventuale intesa fra i principali fabbricanti.

Nella sua sentenza, il Taf ordina all'Afd di trasmettere le informazioni richieste. Essa, così come Philip Morris, British American Tobacco e JT International, sosteneva invece che fossero protette da un segreto commerciale.

'Non nuove alle aziende'

La natura di questi dati non è tale da nuocere alla reputazione delle aziende, rilevano i giudici sangallesi. Al massimo, riconosce la corte, i produttori potrebbero essere esposti a campagne ostili, ma si tratta di un rischio che qualsiasi impresa corre in un regime democratico.

Dal canto suo, OxySuisse può esultare dopo "tre anni di resistenza accanita". L'associazione che si occupa di prevenzione mette in evidenza come l'industria del tabacco realizzi in Svizzera guadagni notevoli, più che in tutti gli altri Paesi europei. Se i sospetti di un accordo fra le tre multinazionali dovessero essere fondati, l'associazione domanderà l'applicazione delle legge in materia per smantellare questo cartello. Inoltre, allerterà Mister prezzi per effettuare un esame approfondito delle pratiche coordinate fra le società del settore.