Svizzera

Coronavirus, l'esercito alle frontiere

Da oggi 50 professionisti della polizia militare e un battaglione di milizia a rinforzo delle Guardie di confine

Foto Ti-Press
27 marzo 2020
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Da oggi l'Amministrazione federale delle dogane (Afd) avrà il supporto di poliziotti militari e di un battaglione dell'esercito. In questo modo si vuole ampliare il personale a disposizione nelle zone di confine, messo a dura prova dall'emergenza legata al coronavirus.

Con le attuali risorse di collaboratori, spiega in una nota odierna l'Afd, non si riesce a garantire per un periodo di tempo prolungato l'adempimento delle inasprite misure di ispezione ai valichi. In relazione al Covid-19, il Consiglio federale ha introdotto gradualmente controlli di frontiera Schengen con i Paesi confinanti, limitando così le entrate in Svizzera.

L'esercito per ovviare alla crisi

L'Amministrazione federale delle dogane ha chiuso tutti i valichi minori, indirizzando il flusso verso quelli più grandi. Da oggi, arriveranno in aiuto 50 professionisti della polizia militare e un battaglione di milizia. Il Dipartimento federale della difesa ha infatti chiesto al governo il sostegno dell'esercito per ovviare a questa situazione di crisi.

Fino a nuovo avviso, l'impiego è previsto da qui a fine giugno. I membri dell'esercito saranno utilizzati in vari ambiti, ad esempio nel traffico delle persone, dove si occuperanno della sicurezza, oppure nella canalizzazione del traffico stradale o nella sorveglianza dei valichi.

Presteranno il loro servizio armati e, in precedenza, hanno seguito una formazione mirata. L'Afd ricorda che i loro ordini vanno sempre seguiti: le infrazioni possono essere punite con multe disciplinari o una procedura penale.

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