SPORT

Trump chiede la riapertura dello sport, le Leghe prendono tempo

Il presidente Usa si è detto stufo di "guardare repliche di partite di baseball vecchie di 14 anni". Ma Nba e Nhl fanno sapere: 'È ancora troppo presto'

15 aprile 2020
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Donald Trump desidera un veloce ritorno alle competizioni di tutto lo sport statunitense. E trova l'appoggio del governatore della Florida, il quale ritiene che la riapertura sportiva rappresenti un «servizio essenziale» per il suo Stato. Ma di fronte alla pressione dei politici, i commissioner delle varie leghe puntano i piedi e optano per la prudenza.

Ieri il presidente Usa ha toccato il tema della penuria di sport... «Occorre che lo sport riprenda. Sono stufo di guardare le repliche di partite di baseball vecchie di 14 anni», ha dichiarato. Trump ritiene che la ripresa dell'attività agonistica contribuirebbe a rilanciare l'economia degli Stati Uniti e si era già espresso in tal senso lo scorso 4 aprile in occasione di una conferenza telefonica con i rappresentanti delle varie leghe.

«Gli sport non sono stati progettati per questa situazione, tutto il concetto della nostra nazione non è stato fatto per questo. Bisogna che si ricominci. Noi vogliamo che ricomincino in fretta, molto in fretta», ha affermato l'inquilino della Casa bianca.

La Nba è stata la prima lega a sospendere l'attività, lo scorso 11 marzo dopo il test positivo del pivot francese di Utah, Rudy Gobert. A breve giro di posta hanno risposto la Nhl, la Mls e il circuito di golf Pga Tour. La Mlb di baseball ha invece posticipato a data da stabilire l'inizio della stagione, inizialmente previsto il 26 marzo. La Nfl di football, dal canto suo, ha introdotto numerose restrizioni (tra una settimana il draft andrà in scena soltanto grazie a teleconferenze), ma rimane fiduciosa sulla possibilità di dare il via in maniera regolare a una stagione che scatterà soltanto a settembre.

Nel frattempo si sprecano le speculazioni su come si potrebbero riaprire le attività, in particolare per la Nba e la Nhl alle quali manca soltanto un mese per portare a termine la regular season e che stanno ragionando sulla possibilità di riprendere direttamente con i playoff. Né Adam Silver, né Gary Bettman, i due commissioner, hanno però voluto parlare di possibili date di ripresa: la situazione, affermano, è ancora troppo incerta. La Mlb, invece, sta pensando di iniziare la stagione portando tutte e 30 le squadre in Arizona o in Florida (Stati che hanno liberalizzato la riapertura delle competizioni), disputando comunque le partite a porte chiuse. Per quanto riguarda l'Ultimate Fighting Championship, il più importante promoter di arti marziali miste sta considerando la possibilità che i combattimenti abbiano luogo su un'isola privata.

«Per il momento abbiamo molte idee, ma nessun piano – commenta Rob Manfred, commissioner della Mlb –. Le idee che si concretizzeranno lo faranno sulla base delle direttive del governo e tenendo in debito conto la situazione sanitaria pubblica». Anche se pare chiaro a tutti i responsabili che un'eventuale riapertura debba giocoforza passare attraverso la misura delle porte chiuse, mentre Trump ha auspicato che «le persone si possano sedere l'una accanto all'altra nei palazzetti e negli stadi».

La possibilità di assistere dal vivo alle partite dipende dal semaforo verde delle autorità locali e non tutte stanno remando nella stessa direzione. Ieri il governatore della California, Gavin Newsom, ha affermato che la presenza di spettatori sugli spalti, in caso di ripresa delle competizioni, è poco probabile, perché «i raduni di massa sono da evitare fin tanto che non avremo raggiunto l'immunità di massa o che non si sia trovato un vaccino». Al contrario, il governatore della Florida Ron DeSantis, fedele sostenitore di Donald Trump, ha emesso un decreto nel quale lo sport professionistico viene dichiarato "servizio essenziale" per lo Stato. E la World Wrestling Entertainment (Wwe), principale organizzatrice di eventi di catch e proprietà di un altro amico di Trump, Vince Mc Mahon, ha colto la palla al balzo e lunedì ha proposto alla tivù una serie di combattimenti a porte chiuse e registrati nel suo sito di produzione di Winter Park, nei pressi di Olrando.

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