Verso le comunali del 5 aprile
Ecco le risposte al nostro questionario di Giacomo Stanga, candidato al Consiglio Comunale per il comune di Mendrisio sulla lista L'AlternativA – Verdi e Sinistra insieme.
Lavoro per l’Università di Losanna. Ho fatto e faccio parte di associazioni culturali e società sportive del Mendrisiotto (non a scopo di lucro).
Nulla.
No, sarebbe soltanto un ulteriore investimento a fondo perso in un’impresa che, sarebbe il momento di riconoscerlo, non può funzionare. Andava e andrebbe piuttosto approvato un piano sociale per i lavoratori: spiace vedere chi l’ha rifiutato dire che si batte per i posti di lavoro…
Sul lungo termine credo che a livello cantonale l’obiettivo debba restare la riduzione del numero di comuni. Mendrisio mi pare un esempio virtuoso, anche se nella gestione dei quartieri si può senz’altro migliorare.
Apertura. Non possiamo mettere in competizione il libro e lo smartphone (confronto denigrante per entrambi): insegnare le peculiarità degli strumenti, invece, può promuoverne un uso più intelligente. Sarà un processo che seguirà il ricambio generazionale della classe docente (e politica).
Forse, ma si tratta di una questione puramente semantica e non politica. L’occasione avrebbe potuto farci parlare del mercato del lavoro ticinese a partire dai salari che offre (materia, vero, cantonale più che comunale), ma capisco che la polemichetta “sarà mica un lavoro vero” sia più facile.
Va rallentata in generale, tanto più a Mendrisio dove resta ancora un poco di verde da salvare. Abbiamo palazzi costruiti già sfitti e la lista d’attesa per gli appartamenti a pigione moderata piena: qualcosa nel modello edilizio va interamente ripensato.
Non si spende mai troppo per la cultura; al di là della retorica credo che il progetto della Filanda abbia ben dimostrato come una volontà progettuale del Comune in tal senso sia ben accolta dalla popolazione e crei partecipazione anche da parte di chi in un primo momento non era del tutto convinto.
Creando un’offerta variata e che proponga attività anche al di fuori dei momenti più tradizionali. Sul territorio si stanno creando movimenti di successo (la Festa della Musica, Cavea, CavaViva, etc.) che testimoniano che la domanda c’è: sta al Comune sostenerli e incoraggiarne di nuovi.
È un tema delicato, sul quale però la ricerca è già piuttosto avanzata: alcune paure possono essere legittime, ma non credo che debbano fermare del tutto l’avanzamento tecnologico. Direi avanti con buon senso.
No, porterebbe soltanto a un peggioramento della situazione, soprattutto nel Mendrisiotto. Sulla tratta esistono delle alternative grazie ai mezzi pubblici che andrebbero potenziate, pubblicizzate e incentivate maggiormente.
Su questo tema Mendrisio è particolarmente sensibile e in quest’ultima legislatura vi sono state numerose misure concrete, che da sole però non bastano. Il prossimo passo dovrebbe essere una convinta svolta in chiave verde della pianificazione territoriale, a partire dal venturo Piano Direttore.
Trovo che in Consiglio Comunale a Mendrisio ci sia un clima di lavoro piuttosto sereno, il che permette a tutti di portare idee e contribuire al disegno della Città post-aggregazione.
Non è un problema solo di Mendrisio, ma sul piano cantonale molti progetti sono rallentati dalla mentalità semplicistica che demonizza le tasse e che sacrifica investimenti in servizi e infrastrutture sull’altare di un moltiplicatore da mantenere ad ogni costo.
La nostra lista è già figlia di un’alleanza, ma durante i lavori sono disposto a collaborare con chiunque condivida i nostri obiettivi (come d’altronde abbiamo fatto spesso già nella scorsa legislatura).
Si abbandoni una strada tutto sommato positiva che, non senza una certa fatica, si è iniziato ad imboccare. E, se mi è permessa una seconda battuta, per evitare che i giovani continuino ad essere poco rappresentati e considerati nei processi decisionali.