Israele

A Tel Aviv invasa dai topi si riesuma un editto rabbinico

In un sobborgo afflitto dal problema un'agenzia pubblicitaria ricorda il Rebbe Yeshaya, protagonista di una storia tramandata dalla tradizione

(Depositphotos)
29 luglio 2023
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Sono ovunque, sono giganteschi, sono famelici, incutono paura anche ai gatti che si vedono costretti ad accontentarsi delle briciole che loro gli lasciano": i topi che da mesi dilagano nelle strade di Bnei Brak, sobborgo ortodosso di Tel Aviv, fanno parlare di sé.

Alcuni media israeliani descrivono un "senso di terrore" che serpeggerebbe nella popolazione, dopo che i roditori non solo hanno preso possesso di numerose strade, ma sono entrati anche in abitazioni e in asili nido.

Le immagini di bambini morsi sulle braccia e sulle gambe, con ferite sanguinanti, sono circolate sempre più spesso nelle ultime settimane sul web. Accompagnate da altre immagini, non meno inquietanti per i timorati della zona, delle pagine di testi sacri rose anch'esse all'interno di sinagoghe. C‘è anche chi ha affermato di aver dovuto mettere una trappola nella propria automobile dopo aver scoperto all'interno "un viaggiatore abusivo, con la coda".

Diversi media ortodossi ritengono che il municipio di Bnei Brak (250 mila abitanti) abbia sostenuto troppo a lungo che la città fosse pulita, quando le immagini raccolte per strada dicevano altrimenti. "Paghiamo tasse municipali come a New York - ha detto un consigliere municipale dell'opposizione - mentre le nostre infrastrutture ricordano Gaza".

L'immondizia che spesso esce dai cassonetti, alcune fogne aperte, abitazioni abusive allestite alla base di edifici già fatiscenti hanno contribuito ad aggravare il fenomeno. Dal municipio l'offensiva dei topi è stata collegata anche ai lavori di scavo per l'allestimento della linea della ferrovia leggera di Tel Aviv, che attraversa Bnei Brak. Ma a quanto pare nei rioni vicini i ratti non sono emersi in superficie.

Sottoposto a pressioni crescenti il municipio ha infine deciso di finanziare un progetto generale di disinfestazione. Includerà non solo interventi sul terreno, ma anche una ’sala di comando‘ con una rete di telecamere a circuito chiuso con cui sarà possibile seguire ’live' le incursioni di topi nelle strade cittadine, fra cui la centralissima via Rabbi Akiva che è fra le più colpite.

Ma con tutto il rispetto per la scienza, alcuni abitanti hanno ricordato in questo frangente la storia del Rebbe Yeshaya Steiner (1851-1925) di Kerestir, sperduta località ungherese vicina al confine con la Slovacchia. Hanno ricordato che quando un suo benefattore, Shlomo Engel, si disperò perché i suoi magazzini di zucchero e grano erano stati infestati da topi, Rebbe Yeshaya fece pubblicare un editto rabbinico che spiegava che la loro invasione era "del tutto ingiustificata" perché arrecava danno ad una persona straordinariamente pia.

Secondo la tradizione quando i topi videro l'editto appeso all'ingresso del magazzino, si eclissarono subito e il Rebbe di Kerestir si guadagnò la fama di uno che "ci sapeva fare con i topi": proprio come il pifferaio magico di Hamelin, nelle favole dei fratelli Grimm.

Ecco così che alla fine di giugno una società di pubblicità ha deciso di stampare l'immagine del Rebbe di Kerestir e di farla affiggere nelle strade di Bnei Brak. "Accanto ai grandi sforzi profusi dal municipio per debellare il fenomeno - ha reso noto - in quanto società che opera nel settore ortodosso, siamo lieti di utilizzare i nostri media e di diffondere nelle strade la immagine del giusto, in un ulteriore tentativo di allontanare gli animali nocivi".

L'esito della complessa operazione, secondo il municipio, sarà stimabile entro il Capodanno ebraico, a settembre.

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