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Tragedia Mottarone, si allarga l'inchiesta

Iscritte nel registro degli indagati altre 11 persone e due società (Ferrovie Mottarone e Leitner). La procura richiede un incidente probatorio che avrà inizio l'8 luglio

Foto del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico
2 luglio 2021
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Si allarga l'inchiesta sull'incidente della funivia del Mottarone che lo scorso 23 maggio ha causato quattordici vittime. Sono infatti quattordici gli indagati elencati nella richiesta d'incidente probatorio, tra cui due società, Ferrovie del Mottarone e la Leitner, che si occupava della manutenzione dell'impianto.

 

La Procura di Verbania si è associata alla richiesta della difesa di Enrico Perocchio, direttore di esercizio della funivia del Mottarone, di un accertamento anche sulla cosiddetta 'scatola nera' e in particolare su "ogni dispositivo" riconducibile al "sistema di registrazione dei dati-degli eventi dell'impianto a fune", con "copia forense" ed "estrapolazione" dei dati che sono "indispensabili ai fini del già ammesso incidente probatorio e cioè della perizia sulle cause della precipitazione della cabina numero 3".

Con l'atto notificato oggi i pubblici ministeri (pm) allargano ad altri 11 indagati, tra cui due società, l'incidente probatorio, per ricostruire le cause della tragedia, già disposto dal giudice per le indagini preliminari (gip) il 12 giugno, di modo che anche le altre parti possano nominare propri consulenti per l'accertamento irripetibile. Il giudice ha dato il via libera all'incidente probatorio accogliendo la richiesta del legale Marcello Perillo, che assiste Gabriele Tadini, capo servizio della funivia e ai domiciliari.

Tra le "persone offese" indicate nell'atto, oltre ai 14 morti, ci sono 47 persone, ossia i familiari delle vittime, e anche il piccolo Eitan che si è salvato. L'udienza con la convocazione di tutte le parti davanti al gip, che dovrà formulare il quesito della perizia e affidarlo ad uno o più esperti, è fissata per il prossimo 8 luglio.

Con una nuova istanza, nei giorni scorsi, la difesa di Perocchio ha chiesto anche al gip un esperimento giudiziale, ossia di riprodurre l'incidente sulla cabina 4, rimasta in piedi, per accertare anche in questo modo le cause della rottura del cavo traente. La cabina non si bloccò sul cavo portante perché erano stati inseriti gli ormai noti 'forchettoni' per bloccare i freni di emergenza.

Attentato alla sicurezza dei trasporti

Non solo nuovi indagati per la tragedia del Mottarone, 12 in tutto le persone fisiche finite nel registro della procura di Verbania, ma anche nuove accuse: viene contestato anche il reato di attentato alla sicurezza dei trasporti nella richiesta di incidente probatorio notificata oggi ai 14 finiti nel mirino (le due società, Leitner e Ferrovie del Mottarone rispondono per la responsabilità amministrativa degli enti) del procuratore capo Olimpia Bossi e del pm Laura Carrera.

Gli altri reati, già noti, sono la rimozione o omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro, aggravata dal disastro: Gabriele Tadini, capo servizio dell'impianto - attualmente ai domiciliari - risponde anche del reato di falso per aver omesso di segnalare nell'apposito registro le anomalie registrate sul sistema frenante dell'impianto in cui hanno perso la vita 14 persone.

Vari reati

In particolare, tutte e 12 le persone fisiche indagate sono accusate di attentato alla sicurezza dei trasporti e di omissione o rimozione dolosa di cautele aggravata dal disastro, oltre che di omicidio colposo e lesioni colpose, mentre Ferrovie del Mottarone, che gestisce l'impianto, e la Leitner rispondono in base alla legge sulla responsabilità amministrativa degli enti. Tadini anche di falso per la compilazione con "esito positivo dei controlli" nel "registro giornale" anche il giorno stesso della tragedia, malgrado sentisse dei "rumori" da tempo e aveva disattivato l'impianto frenante che, a suo dire, presentava problemi.

"Chiuso nel 2014 per revisione generale - scrivono i pm nell'atto - la manutenzione e l'ammodernamento dell'impianto a fune è stata effettuata dalla Leitner", che siglò il 29 giugno 2016 un contratto 'all inclusive' di "manutenzione ordinaria con fornitura di ricambi, di manutenzione straordinaria e pronto intervento" e si affidava, però, anche ad altre aziende per gli interventi. L'impianto riaprì, si legge ancora, "il 13 agosto 2016". Sono indagati il presidente e due dirigenti di Leitner, oltre al dipendente che ha "eseguito la testa fusa", dove la fune si aggancia al carrello della cabina e punto in cui potrebbe essersi verificata la rottura.

Nell'atto sono indicate anche le altre tre società a cui Lietner si affida per gli interventi: la Rvs srl (il rappresentante legale e un dipendente indagati in relazione alla "manutenzione delle centraline idrauliche"); la Sateco srl (il rappresentante legale e un dipendente indagati in relazione alle "prove magneto-induttive" sulla fune del novembre 2019); la Scf Monterosa (indagato il rappresentante legale) in relazione agli "interventi di manutenzione meccanica e controllo visivo delle teste fuse".

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