Culture

Pasolini ucciso mentre cercava di riprendere pellicole rubate?

È l’ipotesi avanzata dalla Commissione antimafia della scorsa legislatura. Nell’omicidio dello scrittore e regista forse coinvolta la Banda della Magliana

(Keystone)
16 dicembre 2022
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L’omicidio di Pier Paolo Pasolini, nel 1975, potrebbe essere legato al furto delle pellicole originali di alcune scene del suo film ‘Salò e le 120 giornate di Sodoma’, che era ancora in produzione: lo scrittore-regista sarebbe andato all’Idroscalo di Ostia (Roma), dove poi è stato ucciso, proprio per riuscire a recuperarle. È questa l’ipotesi che emerge dalla relazione finale della Commissione parlamentare antimafia della scorsa legislatura, resa nota oggi. In questa ipotesi, aggiunge la Commissione, sarebbero coinvolti nel delitto "gruppi malavitosi di rilievo" come la Banda della Magliana.

Nella relazione depositata dalla Commissione viene anche precisato che "appaiono ormai del tutto improbabili soluzioni di carattere giudiziario, ma resta utile, in prospettiva storica, che le ricerche sul movente e sulle modalità dell’aggressione che causarono la morte di Pasolini, entrambi mai chiariti, siano eventualmente riprese alla luce dei pur embrionali rilievi emersi dalla attività della Commissione di inchiesta".