Svizzera

Caso Nzoy, ucciso dalla polizia: critiche al Ministero pubblico

Per la morte del 37enne nero avvenuta a Morges nel 2021, una commissione indipendente chiede di perseguire l'omicidio colposo e l'omissione di soccorso

(Keystone)
10 novembre 2023
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Una commissione indipendente critica il Ministero pubblico vodese in merito al caso Nzoy, il 37enne zurighese nero ucciso da un agente di polizia alla stazione di Morges nell'agosto del 2021, condannando il fatto che la Procura intenda emettere un'ordinanza di archiviazione del caso. La vicenda aveva suscitato polemiche e portato a manifestazioni nel cantone, dove diverse organizzazioni avevano denunciato violenze da parte della polizia. In conferenza stampa a Losanna la commissione – un organo interdisciplinare composto dalla società civile, con specialisti in legge, medicina legale e scienze sociali – ha presentato i risultati preliminari della sua indagine, condotta in collaborazione con Border Forensics, un'agenzia di ricerca e investigazione con sede a Ginevra. Ai media è stato mostrato un video di 8 minuti che ricostruisce gli eventi del 30 agosto 2021, quando un poliziotto aveva sparato tre colpi contro il 37enne che, secondo l'inchiesta della Procura, aveva minacciato gli agenti con un coltello. La vittima soffriva di problemi psichici ed era nota alla polizia del suo cantone.

‘Omicidio colposo e omissione di soccorso’

Secondo la commissione, il procuratore generale aggiunto Laurent Maye deve perseguire sia l'omicidio colposo che l'omissione di soccorso. In un primo tempo la polizia aveva dichiarato di averlo soccorso immediatamente, è stato rilevato. Le forze dell'ordine hanno poi cambiato versione, spiegando che il primo atto di rianimazione era stato eseguito da un'infermiera presente sul posto, più di quattro minuti dopo l'ultimo sparo. In attesa dell'ambulanza. Nzoy è stato lasciato a pancia in giù per sei minuti e mezzo senza che il poliziotto che gli ha sparato o gli altri tre coinvolti prestassero il primo soccorso il più rapidamente possibile. Il video mostra che gli agenti hanno prima rimosso il coltello e ammanettato la vittima. Secondo la commissione le misure di sicurezza sono state privilegiate rispetto a quelle di salvataggio e rianimazione, senza che nessuno degli agenti abbia mostrato preoccupazione per lo stato di salute della vittima. Interpellato da Ats, l'ufficio del Ministero pubblico vodese ha affermato che l'istruttoria è ancora in corso e che finora non è stata presa alcuna decisione.

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