Covid e Cultura

Taskforce Cultura: 'Miglioramenti, ma permangono problemi'

Modifiche all'Ordinanza Covid Cultura soddisfano per semplificazioni e retroattività, ma scudo protettivo senza risposte e timori per i tempi di attribuzione Ipg.

L'incertezza rimane (Keystone)
9 aprile 2021
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Le modifiche all'Ordinanza Covid-19 Cultura adottate dal Consiglio federale lo scorso 31 marzo “rispecchiano gli esiti della sessione parlamentare primaverile: alcune tematiche fondamentali sono state affrontate, mentre altri problemi non hanno trovato risposta”. Così si apre il comunicato più recente di Taskforce Cultura, felice che la definizione ‘freelance’ – dipendenti con contratti di lavoro a tempo determinato che cambiano frequentemente – sia finalmente inclusa nella Legge e nell'Ordinanza, e così per il risarcimento retroattivo delle perdite degli operatori culturali, che ora ha come data di partenza quella del primo novembre 2020 (ex 19 dicembre 2020), così che gli operatori culturali, come già le imprese culturali, avranno avuto diritto a un risarcimento del danno a partire dal mese di marzo 2020 senza periodi scoperti. C'è approvazione anche per la semplificazione degli aiuti d'emergenza attribuiti attraverso Suisseculture Sociale – snellimento della gestione delle richieste, margine di reddito di mille franchi mensili, presa in considerazione non dei solo beni mobili, limite patrimoniale innalzato a 60mila franchi e a 20mila per ogni figlio a carico – che si dovrebbero tramutare in un miglioramento per persone in situazioni finanziare già di per sé complesse.

E il settore dell'educazione culturale?

Non vi è approvazione, al contrario, per la mancata concretizzazione delle misure di compensazione al settore dell’educazione culturale richieste da Taskforce Cultura. Succede dunque che i docenti che lavorano, per esempio, nelle scuole di danza private, così come le compagnie teatrali che propongono attività scolastiche, continuino a passare tra le maglie delle diverse misure di sostegno senza che questo abbia una giustificazione obiettiva. A parziale risarcimento della mancanza, il fatto che Confederazione sottolinei che i Cantoni hanno la possibilità di colmare questa lacuna. Meglio d'iniziative singole, per Taskforce Cultura, sarebbe una soluzione unica a livello nazionale, utile e soprattutto urgente, perché “la formazione professionale di quella cha sarà la prossima generazione di artisti in Svizzera è in serio pericolo, così come le numerose imprese e operatori culturali attivi in questo ambito”.

Incertezza organizzatori e scudo protettivo senza risposte

Vi è incertezza, inoltre, per gli organizzatori, e pesano le domande senza risposta sullo scudo protettivo. Inascoltate tanto la richiesta di adottare un risarcimento del 100% del danno effettivamente computabile a favore di operatori e imprese culturali, così come l’abolizione di massimali cantonali che distorcono la concorrenza (entrambe sostenute anche dalla Conferenza delle città in materia culturale SKK). Il silenzio è per Taskforce Cultura “incomprensibile” soprattutto per quando concerne le imprese culturali, che con le attuali norme non sono in grado di pianificare manifestazioni per il futuro, stanti la troppo elevata imponderabilità finanziaria e l'altrettanto eccessiva mancanza di sicurezze per la pianificazione. Irrisolto resta il mancato chiarimento della definizione di “importanza sovra-cantonale”, come anche il fatto che per poter accedere alle compensazioni dev’essere stato rilasciato un permesso cantonale, quando, anche in situazioni normali, i permessi vengono emessi solo qualche giorno prima della data dell’evento. Nell'attesa di valutare quanto lo strumento sarà davvero efficace, regna non meno scetticismo e cautela che in precedenza. Resta aperta l'incognita se tutti i Cantoni aderiranno o se ci saranno differenze nell’attuazione, e se, come richiesto dalla Legge, essi saranno in grado di sostenere la metà di queste spese supplementari con i bilanci già molto sollecitati.

Tempi stretti

Infine, una preoccupazione che non riguarda specificamente il settore culturale: le indennità perdita di guadagno Ipg attribuite attraverso le casse di compensazione saranno in vigore solo fino alla fine di giugno. È prevedibile fin d’ora che per il settore culturale la normalità non potrà tornare con la seconda parte dell’anno e che, pertanto, un’estensione del diritto per lavoratrici e lavoratori indipendenti sarà assolutamente indispensabile. Infine, a seguito delle decisioni prese nel corso della sessione parlamentare di primavera, il Consiglio federale ha la possibilità di estendere la durata massima del diritto alle indennità di lavoro ridotto dagli attuali 18 mesi a un massimo di 24 mesi. Per Taskforce Cultura è “lampante che in una delle sue prossime riunioni il Consiglio federale debba rendere attiva questa opzione”.

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