Bellinzonese

La via dei vagoni contenenti amianto

Tutt’oggi alcuni convogli con componenti in asbesto sono lavorati alle Officine e riciclati da ditte specializzate: chi se ne occupa ci spiega come

Ti-Press
11 novembre 2019
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Alcune vecchie locomotive tutt’oggi usate dalle Ffs contengono componenti in amianto. E poiché sono chiari i rischi e le conseguenze legati all’esposizione alla sostanza cancerogena, abbiamo sottoposto alle Ferrovie interrogativi su come e dove avviene lo smaltimento e chi se ne occupa. Patrick Walser, portavoce Ffs per la Svizzera italiana, spiega che «in generale e in occasione della rottamazione di un veicolo, lo smontaggio dei componenti interni alle locomotive è eseguito presso le Officine. Le zone di rischio sono conosciute e documentate in istruzioni di lavoro dettagliate, che descrivono in maniera puntuale e chiara come approcciarsi a tali componenti. Queste procedure seguono le direttive della Suva e quelle della Commissione federale di coordinamento per la sicurezza sul lavoro (Csfl)». 

Una volta smontate, spiega Walser, lo smaltimento delle parti contenenti amianto viene poi assegnato a ditte esterne specializzate in questo ambito. «Negli anni sono state implementate nei diversi siti Ffs diverse azioni di bonifica su locomotive e carrozze. Sulle locomotive a questo proposito era stato fatto un grosso lavoro di bonifica negli anni 90 proprio per ridurre i casi e identificare le zone di rischio», rileva il portavoce. Nonostante quell’intervento, «tutt’oggi in alcune di queste locomotive e carrozze si trovano componenti in amianto. Come detto, per il loro smaltimento si seguono le direttive emanate dalla Csfl». In questo senso, evidenzia il portavoce, «va sottolineato che non vi sono rischi né per il personale Ffs né per i passeggeri». Venerdì 15 novembre è in programma il secondo incontro fra i rappresentanti del personale e la Suva; il 19 invece, un’altra serata pubblica.

Dalla lavorazione alla discarica

Una delle ditte specializzate che si occupa dello smaltimento e del riciclaggio delle locomotive è la Vismara & Co. Sa di Davesco. Il titolare Fabio Vismara spiega che quando i suoi dipendenti si recano alle Officine per ritirare i vagoni, questi sono in parte già smontati. Alle Officine vengono rimosse le ruote e altre parti sporgenti esterne, in modo che la ‘cassa’ possa essere caricata sui camion. «Quando eseguiamo il sopralluogo per ritirare le locomotive, le Ffs devono attestare che queste siano esenti da pericoli, quali amianto, vernice al piombo o altre sostanze. Se ci garantiscono che ne sono prive, allora le ritiriamo e le smaltiamo», spiega Vismara. Se invece contengono ancora amianto – aggiunge il nostro interlocutore – le possibilità sono due: «Delle ditte specializzate si recano alle Officine e rimuovono il materiale contaminato, oppure i vagoni vengono comunque portati da noi e le ditte specializzate eseguono qui la bonifica. A lavoro concluso, noi procediamo con lo smaltimento». La ditta Vismara non è infatti autorizzata a eseguire la bonifica, ma soltanto la successiva lavorazione, che consiste nello smontare i vari materiali contenuti nella locomotiva (legno, alluminio, acciaio e rame) per poi riciclarli.

E l’amianto rimosso dalle locomotive che fine fa? «Ci viene riconsegnato in appositi sacchi da chi ha bonificato il vagone», risponde Vismara. Questi sacchi vengono stoccati e quando nel complesso raggiungono il peso di venti tonnellate, vengono trasferiti in apposite discariche della Svizzera interna per essere smaltiti. Le discariche che accettano questo tipo di amianto, quello debolmente agglomerato e quello fortemente agglomerato, sono due distinte e si trovano appunto oltre Gottardo. Mentre per l’amianto contenuto in alcuni tetti delle case, ci spiega Vismara, può essere portato nelle apposite discariche per rifiuti edili presenti anche in Ticino.

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