Luganese

Al mercatino di Lugano il malcontento dei venditori

L'Associazione mercanti itinerari denuncia mancanza di flessibilità da parte degli organizzatori e trattamenti 'persecutori'

Ti-Press
18 dicembre 2019
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Un malcontento generale creatosi in queste ultime settimane nell’ambito della gestione del mercatino di Natale di Lugano. Ad esprimerlo, con toni forti, è l'Associazione mercanti itineranti della Svizzera italiana (Amisi), che  – su espressa richiesta di numerosi associati e di altri colleghi – ha inviato ai media una presa di posizione.

Da diversi anni, prima delle feste natalizie, in città vengono allestiti i mercatini, sia con casette di legno, sia con bancarelle. "Ci sono stati spesso cambiamenti di gestione tra i vari uffici del Comune di Lugano – affermano i vertici di Amisi –. Ma sempre c'è stato un regolamento con l'elenco dei doveri degli espositori e con dettagli sull'utilizzo dello spazio affittato. Fino allo scorso anno, tuttavia, i responsabili hanno dimostrato una certa flessibilità nell’applicazione delle regole, a dipendenza del prodotto venduto e delle necessità individuali, in modo da permettere, in particolare, a coloro che vivono esclusivamente di mercato, di poter far quadrare i conti”.

Ma con la nuova gestione da parte della Divisione eventi e congressi della Città di Lugano, il malcontento è cresciuto: “Numerosi espositori si sono lamentati per svariati motivi presso l’organizzatore, ma la risposta più frequente è stata l’invio delle forze dell’ordine, con l'annuncio di sanzioni economiche e future diffide. A inizio settimana, a causa delle ingenti precipitazioni, alcuni espositori hanno ridotto il loro orario d’apertura. Subito l’organizzazione ha inviato una mail perentoria, ricordando l’obbligo di apertura accettato nel contratto. Allo stesso tempo però la Divisione eventi e congressi ha annullato le sue manifestazioni durante tutta la settimana, a causa della pioggia”.

Per i mercanti itineranti, le strutture affittate agli standisti “sono tutt’altro che adatte alla vendita ambulante, specialmente con il maltempo. L'apertura delle casette è troppo alta per esporre in modo visibile la merce e nei parpai entra l’acqua. Inoltre, entrambe le strutture sono funzionali solo per pochissimi tipi di merce. La maggior parte della merceologia che, specialmente i professionisti del settore offrono, hanno la necessità di essere esposti con dei mezzi che non possono essere inseriti nella struttura. Prima dell’arrivo di queste strutture, il Municipio metteva a disposizione dei piccoli gazebo (2x3 metri) che offrivano protezione sia dall’acqua, sia dal sole, e che si adattavano a tutte le esigenze. Ma sono stati ritirati”.

In conclusione l'Associazione chiede  alla città di fornire strutture adeguate, “prendendo in considerazione anche l’opinione di coloro che sono costretti a usare queste infrastrutture, e non solo l’opinione dei commercianti locali che ci vogliono solamente per addobbare la città, evitando qualsiasi possibilità di poter far loro concorrenza”. Infine: “Denunciamo un trattamento non uniforme fra i diversi partecipanti alla manifestazione “Città del Natale” e un accanimento contro coloro che hanno osato manifestare il loro malcontento, con persecuzione da parte della Polizia cittadina. Non possiamo soffermarci sui casi particolari, anche per la generale paura di rappresaglie, ma vi invitiamo a immergervi in questo ambiente natalizio e a constatare personalmente come sono gli animi degli espositori, specialmente in questi giorni piovosi".

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