Il Ceo delle Ffs discute in un'intervista del ruolo delle Ferrovie nel trasporto pubblico
Il Ceo delle FFS Vincent Ducrot chiede una discussione sul futuro ruolo dell'azienda nel trasporto pubblico in Svizzera. In un'intervista al "Sonntagsblick", afferma che ci si dovrebbe interrogare se i treni debbano continuare a fermarsi nelle stazioni più piccole.
Le Ferrovie federali svizzere sono forti sulle tratte medie e lunghe, ha dichiarato Ducrot al domenicale svizzero-tedesco. La distribuzione accurata dei viaggiatori negli ultimi quindici minuti di viaggio, invece, è qualcosa che riguarda il trasporto pubblico locale.
"Dobbiamo (...) avere il coraggio di ripensare a tabù come il principio nodale o la politica delle fermate", ha detto Ducrot. "Dovremmo servire i centri in modo più flessibile e abbandonare la rigida struttura dei nodi 0/15/30/45. Nelle stazioni più piccole, dobbiamo pensare a dove ha senso che un treno si fermi".
Secondo un'analisi pubblicata sul sito web delle FFS dalla presidente del consiglio di amministrazione Monika Ribar, la struttura dei nodi 0/15/30/45 comporta la disponibilità di coincidenze nei nodi ferroviari importanti alle ore X.00, X.15, X.30 e X.45.
"Se un treno passa ogni 15 minuti, sarà possibile abbandonare la rigida struttura dei nodi 0/15/30/45 e fornire un servizio più flessibile. Diventeranno meno importanti e potremo rinunciare a costose infrastrutture per guadagnare pochi secondi di tempo di percorrenza in più", afferma Ribar in base a questo testo.
In occasione della conferenza stampa annuale sui conti delle FFS, alcuni giorni fa, Ducrot aveva dichiarato che una frequenza di un quarto d'ora nei nodi ferroviari a partire dal 2035 semplificherebbe le cose e risolverebbe i problemi delle coincidenze senza che i treni debbano viaggiare più velocemente. Il Ceo ha anche affermato l'intenzione delle FFS di migliorare dal punto di vista del comfort, evitando il più possibile che i passeggeri viaggino in piedi anche sulle tratte più lunghe.
Nel 2023 le Ferrovie federali hanno ottenuto un utile per la prima volta dopo le perdite miliardarie durante la pandemia. Ducrot attribuisce il buon risultato alla pianificazione e al miglioramento della comunicazione interna fra i vari settori del trasporto passeggeri, delle infrastrutture, della sicurezza, dell’informatica e degli immobili. Per Ducrot, tuttavia, non è ancora sufficiente: a suo avviso, occorrono massicci investimenti da parte della Confederazione per evitare che in futuro le Ffs siano confrontate con la necessità di una ristrutturazione completa.