Svizzera

‘Sentenza scandalosa’, Michèle Binswanger non ci sta

Condannata a una pena pecuniaria per calunnia, la giornalista annuncia la sua intenzione di voler impugnare la sentenza

Sarà ricorso
(Keystone)
26 maggio 2023
|

La giornalista Michèle Binswanger presenterà ricorso contro la condanna a una pena pecuniaria pronunciata mercoledì nei suoi confronti dal Tribunale penale di Basilea, che l'ha ritenuta colpevole di aver calunniato l'allora granconsigliera di Zugo Jolanda Spiess-Hegglin attraverso un tweet nel 2020.

Lo ha annunciato ieri sera la stessa Binswanger in un tweet, nel quale precisa di aver preso questa decisione dopo essersi più volte consultata con i suoi avvocati. A suo avviso, quella della corte basilese è una "sentenza scandalosa".

La giornalista è stata condannata a una pena di 60 aliquote giornaliere da 200 franchi con un periodo di prova di due anni. "Si tratta di un articolo fortemente diffamatorio, scritto contro ogni buon senso", aveva dichiarato il presidente del tribunale nella motivazione della sentenza, che non è ancora definitiva.

Il Tribunale penale è andato più in là dell'accusa nel sancire la pena. L'accusa aveva chiesto una pena condizionale di 45 aliquote giornaliere da 200 franchi. Il presidente del tribunale ha giustificato l'aumento a 60 aliquote giornaliere con il fatto che il tweet aveva una portata elevata. La richiesta della parte civile di appuntare la sentenza sul suo account Twitter per quindici giorni è stata respinta.

Nel ‘cinguettio’ incriminato pubblicato nel 2020 dalla giornalista, Spiess-Hegglin veniva rimproverata di aver accusato un innocente del crimine di violenza carnale. "Non ho insinuato che lei stesse mentendo", ha dichiarato l'imputata davanti alla Corte, aggiungendo di aver redatto il tweet basandosi sulle esternazioni pubbliche dell'ex granconsigliera, attraverso cui si dichiarava vittima di violenza carnale. Spiess-Hegglin aveva ripetutamente fatto riferimento al collega Markus Hürlimann, nonostante il procedimento giudiziario nei suoi confronti fosse già stato sospeso.

Spiess-Hegglin rimproverava a Hürlimann di aver approfittato di lei versandole nel bicchiere colmo di vino gocce di stupefacente (la cosiddetta droga dello stupratore, o Ghb) durante i festeggiamenti per la nomina del nuovo Landamano di Zugo (presidente del Consiglio di Stato) nel 2014.

Hürlimann ha sempre contestato questa versione, pur ammettendo che vi era stato un rapporto sessuale consenziente. Il procedimento per violenza carnale contro l'uomo venne archiviato. I due protagonisti avevano raggiunto un accordo extragiudiziale nel marzo 2018: Hürlimann aveva ritirato la denuncia per calunnia e diffamazione nei confronti dell'ex collega.

Leggi anche:
Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE