Svizzera

Salari, igiene, sessismo: le lavoratrici edili chiedono rispetto

Le donne di vari settori dell'edilizia in assemblea a Berna chiedono salari adeguati, servizi igienici puliti sui cantieri, lotta alle molestie sul lavoro

In sintesi:
  • Unia: le donne nei cantieri spesso confrontate con la mancanza di igiene, la violenza sessuale e la mancanza di rispetto
  • Più della metà delle intervistate da Unia ha subito molestie sessuali, da parte di clienti, colleghi o capi
(Ti-Press)
22 aprile 2023
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Le donne di vari settori dell'edilizia hanno chiesto una maggiore parità a Berna. Ciò include migliori condizioni di lavoro, come salari più elevati, servizi igienici puliti nei cantieri e la fine del sessismo, si legge in un comunicato odierno del sindacato Unia.

Le donne nei cantieri sono spesso confrontate con la mancanza di igiene, la violenza sessuale e la mancanza di rispetto, ha indicato oggi Unia al termine dell'assemblea nazionale delle lavoratrici edili a Berna.

Tra gli altri, imbianchine, muratrici ed elettriciste hanno discusso i risultati del sondaggio condotto da Unia per approfondire le richieste delle donne nel settore edile. L'indagine ha mostrato che il 73,1% delle donne è preoccupato per la mancanza di servizi igienici puliti con acqua corrente e di cestini per assorbenti e tamponi.

Più della metà delle intervistate ha subito molestie sessuali, da parte di clienti, colleghi o capi. Un quarto delle partecipanti al sondaggio ha dichiarato di aver subito violenza sessualizzata sul lavoro.

Il 78% delle partecipanti lavora a tempo pieno. Il 90,7% vorrebbe conciliare meglio lavoro, famiglia e tempo libero. Il 92,2% è favorevole alla parità di retribuzione a parità di lavoro, viene indicato. L'indagine è stata condotta da Unia da dicembre a marzo tra le donne che esercitano professioni nel settore edile; vi hanno partecipato in 300.

Unia ha invitato i datori di lavoro a rispettare le esigenze e le richieste delle donne nell'edilizia e a migliorare le condizioni di lavoro, si legge nel comunicato. Le partecipanti si sono espresse anche contro la riduzione delle rendite nel secondo pilastro decisa dal Parlamento a maggioranza borghese e a favore del referendum contro la riforma della legge sulla previdenza professionale (LPP).

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