Svizzera

S'alza la voce degli impiegati nel commercio al dettaglio

Fra le rivendicazioni degli impiegati nel settore un maggiore rispetto per la professione, tempo di occupazione più ‘razionale’ e salari migliori

In sintesi:
  • Circa 320'000 le persone impiegate in questo settore in Svizzera (per 230'000 posti a tempo pieno)
  • Più della metà degli impiegati del settore percepisce meno di 4'500 franchi al mese, e oltre la metà, pur avendo un diploma di tirocinio, meno di 5'000 
(Keystone)
25 aprile 2023
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Rispetto, tempo e salari migliori: sono queste le rivendicazioni principali dei dipendenti del commercio al dettaglio. Riuniti nella conferenza annuale del settore, una sessantina di membri di Unia hanno votato una risoluzione in tal senso.

Le venditrici e i venditori chiedono rispetto "per il loro difficile mestiere" non solo da parte dei datori di lavoro, ma anche della clientela, viene precisato nella risoluzione. Rivendicano pure una riduzione della durata del lavoro con la piena compensazione del salario, tempi di presenza più corti e minore flessibilità a beneficio delle lavoratrici e dei lavoratori.

Giornate di lavoro più lunghe e spesso intervallate rendono difficile la vita sociale e familiare, non consentono il necessario riposo e fanno ammalare, scrive Unia. Inoltre, numerose donne non dispongono di un salario decente per vivere: più di un quarto di esse guadagna meno di 4'500 franchi al mese, e oltre la metà – sebbene possegga un diploma di apprendistato – riceve meno di 5'000 franchi. Ciò è ingiusto, afferma il sindacato.

I delegati sindacali hanno inoltre evocato durante la conferenza del settore il referendum contro l'abbassamento "scandaloso" delle rendite del secondo pilastro, che sostengono all'unanimità. Hanno anche ricordato la promessa fatta dalle autorità alle donne dopo la votazione sull'Avs di voler migliorare le rendite. Una promessa non mantenuta, sottolinea Unia.

La conferenza si è ancora occupata del prossimo sciopero delle donne: queste ultime costituiscono la maggioranza dei dipendenti del settore del commercio al dettaglio, ma sono gli uomini a occupare le funzioni dirigenti, è stato deplorato. I membri si sono detti "pronti per il 14 giugno". In vista di quella data chiedono che "la parità avanzi anziché indietreggiare", rileva ancora Unia.

Il settore dà lavoro a circa 320'000 persone in Svizzera. Visto che molti lavorano a tempo parziale, ciò rappresenta 229'777 equivalenti a tempo pieno, ha precisato un portavoce del sindacato all'agenzia Keystone-Ats.

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