La centrale di Cornaux, presente nel Canton Neuchâtel, può funzionare con gas naturale o olio combustibile extra-light
La Confederazione ha firmato un contratto con l’impianto termoelettrico del Groupe E ubicata a Cornaux (Neuchâtel), con una potenza di 36 megawatt. Già da quest’inverno sarà disponibile dunque un’altra centrale elettrica di riserva, qualora la situazione sul fronte dell’approvvigionamento dovesse peggiorare.
Oltre alla riserva idroelettrica, anche centrali elettriche di riserva rientrano nella strategia del Consiglio federale, ricorda una nota odierna dell’Ufficio federale dell’energia.
Finora è stato firmato un contratto con Ge Gas Power (General Electric) per una centrale elettrica di riserva temporanea a Birr (Argovia) con una potenza di circa 250 Mw. Tale centrale è attualmente in via di realizzazione e da metà febbraio 2023 ad aprile 2026 potrà immettere in rete energia elettrica in caso di necessità. Grazie all’intesa raggiunta col gruppo energetico romando Groupe E, quest’inverno le centrali elettriche di riserva potranno quindi mettere a disposizione una potenza complessiva di circa 286 Mw.
La centrale di Cornaux può funzionare con gas naturale o olio combustibile extra-light. È stata costruita nel 1966, mentre l’attuale turbina a gas risale al 1988. I costi per la messa a disposizione durante il periodo contrattuale, che va dal 1° febbraio 2023 al 30 aprile 2026, ammontano a circa 9,15 milioni di franchi (costi fissi). L’impianto fungerà da centrale di riserva per i mesi compresi fra gennaio e aprile e sarà utilizzato solo in caso di emergenza.
Come nel caso della riserva idroelettrica, anche il prelievo da questa riserva verrà effettuato da Swissgrid. L’ammontare dei costi variabili, ad esempio per l’acquisto, il trasporto e lo stoccaggio del combustibile o per l’acquisto dei diritti di emissione di CO2 nell’ambito del sistema di scambio di quote di emissione dipende dalla quantità di energia che sarà effettivamente prelevata. Groupe E addebiterà questi costi variabili alla Confederazione al prezzo di costo.
Mercoledì 21 dicembre, il Consiglio federale ha tra l’altro deciso di derogare alla legge sull’inquinamento atmosferico e acustico in vista dell’eventuale impiego di queste centrali di riserva. Per questi impianti saranno temporaneamente aboliti i valori limite dell’ordinanza contro l’inquinamento atmosferico e le limitazioni dell’orario di esercizio qualora dovessero entrare in funzione.
Le misure di protezione contro il rumore e i limiti di emissione – per esempio di ossidi di azoto e monossido di carbonio – verranno fissati singolarmente nella rispettiva licenza di esercizio rilasciata dal Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni.