CSS, Groupe Mutuel, Helsana e Assura intendono restituire parte delle riserve sotto forma di rimborsi o sconti sui premi mensili
Le quattro grandi casse malattia CSS, Groupe Mutuel, Helsana e Assura l’anno prossimo intendono restituire circa 300 milioni di franchi delle loro riserve agli assicurati. Stanno prendendo in considerazione rimborsi effettivi o sconti sui premi mensili.
Assura rimborserà già una trentina di 30 milioni di franchi ai suoi 500’000 assicurati nelle prossime settimane, ha detto la portavoce Karine Devalte all’agenzia di stampa Keystone-ATS, a conferma di una notizia in tal senso pubblicata ieri da “Le Temps”.
Helsana offrirà sconti sui premi mensili l’anno prossimo. La compagnia di assicurazione ha chiesto all’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) una riduzione delle riserve di 70 milioni di franchi, ha precisato il portavoce Gaël Saillen a Keystone-ATS.
La CSS intende rimborsare 90 milioni di franchi ai suoi assicurati attraverso sconti, ha confermato la portavoce Isabelle Tasset.
Il Groupe Mutuel ha pure chiesto all’UFSP una riduzione delle riserve, per un importo di 113 milioni di franchi, che dovrebbe ritornare agli assicurati sotto forma di riduzione dei premi.
L’UFSP non ha voluto fare commenti. Tuttavia, deve ancora approvare le proposte degli assicuratori. Il Consiglio federale annuncerà i nuovi premi di cassa malati alla fine del mese. Secondo le stime di “Le Temps”, malgrado una crescita dei costi sanitari del 3%, i premi non dovrebbero aumentare di più dell’1% grazie ai rimborsi delle riserve.
Il Parlamento si sta occupando della questione delle riserve degli assicuratori. In seguito a una mozione del leghista ticinese Lorenzo Quadri, il Consiglio nazionale ha deciso ieri di obbligare le casse malati a ridurre le loro riserve, che ammontano a quasi 12 miliardi di franchi in totale, ossia più del 200% del minimo richiesto.
Quadri, oltre a chiedere che la riduzione delle riserve eccessive delle casse malattia sia obbligatoria e non più facoltativa, vorrebbe che l’importo della riduzione non sia più ripartito “tra gli assicurati nel raggio d’attività territoriale dell’assicuratore” ma su base cantonale, essendo i premi di cassa malattia formati su base cantonale. La misura terrebbe così adeguatamente conto di chi ha pagato premi eccessivi e chi invece troppo bassi.
Il Consiglio federale si oppone a questa proposta, che deve ancora passare al vaglio della Camera dei Cantoni. L’esecutivo crede di aver fatto il possibile rivedendo l’ordinanza lo scorso aprile al fine di incoraggiare gli assicuratori sanitari a ridurre volontariamente le loro riserve. Ha abbassato il livello di riserva minima stabilito dai requisiti legali dal 150 al 100%. Questa revisione sarà applicata per la prima volta quando saranno approvati i premi 2022. Secondo il Governo, rendere obbligatoria la riduzione delle riserve che superano un determinato ammontare significherebbe fissare un tetto e ciò implicherebbe rischi finanziari occulti per gli assicuratori.