Svizzera

In Svizzera romanda lo Jihadismo ha messo radici più profonde

Alcuni svizzeri hanno funzioni dirigenziali dentro l'Isis per la procuratrice federale Noto dopo i due arresti a Winterthur legati ai fatti di Vienna

(foto keystone)
4 novembre 2020
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La Svizzera romanda sarebbe più colpita dal jihadismo della Svizzera tedesca. Lo ha detto in un'intervista alla "Neue Zürcher Zeitung" Juliette Noto, la procuratrice del Ministero pubblico della Confederazione che si occupa dei processi sul jihadismo. "Il terreno fertile per la radicalizzazione esiste in Svizzera", ha detto Noto. Tuttavia, la scena islamista in Svizzera è eterogenea. Ci sono una moltitudine di attori con punti di vista e obiettivi diversi. Bisogna inoltre distinguere tra i rappresentanti dell'islam politico e quelli disposti a usare la violenza.

La rete di sospetti per l’attentato di Vienna si estende purtroppo fino alla Confederazione. Infatti martedì a Winterthur sono stati arrestati due giovani svizzeri di 18 e 24 anni già noti alle autorità elvetiche, per presunti legami con l'attacco avvenuto lunedì sera a Vienna in cui sono morti quattro passanti più l'assalitore e 22 persone sono rimaste ferite. È questo uno dei primi risultati dell’inchiesta internazionale avviata dalla polizia austriaca, in collaborazione con l’unità speciale Diamond di quella zurighese.

Legami con Francia e Belgio

Le differenze tra la Svizzera romanda e la Svizzera tedesca riguardano la pericolosità delle persone coinvolte e i loro collegamenti con altri Paesi, ha proseguito Noto. "La scena islamista nella Svizzera romanda è meglio collegata in rete e più omogenea con gli altri Paesi. Qui c'è una stretta connessione con le reti francofone in Francia e in Belgio", ha detto l'avvocato. Queste connessioni sono cresciute storicamente - ha aggiunto - e riguardano personalità che sono state attive a partire dagli anni Novanta e hanno avuto un'influenza decisiva sulla generazione più giovane di jihadisti.

"Questo, e anche la pericolosità degli attori, può essere in parte spiegata dal fatto che praticamente tutti i jihadisti svizzeri che sono saliti ai vertici dell'Isis provengono dalla Svizzera romanda e le reti che vi hanno sede continuano a mantenere contatti con loro", ha sottolineato Noto. La scena tedesco-svizzera, invece, è più legata alla Germania e più eterogenea, il che potrebbe essere spiegato dal fatto che anche la scena islamista in Germania è piuttosto giovane. Non esistono collegamenti solidi con le reti consolidate in Germania, ha relativizzato Noto.

"Pesce grossi" ancora in Siria

I numerosi viaggi di giovani partiti da Winterthur verso la Siria si spiegano con il "cluster" formatosi attorno alla moschea An-Nur e le forti personalità locali, come l'uomo che è stato condannato in estate dal Tribunale penale federale in primo grado. Durante il suo primo viaggio in Siria, è stato tenuto in grande considerazione nella scena e ha quindi incoraggiato anche altri ad abbracciare la Jihad, ha detto Noto. Il procedimento penale ha tuttavia dimostrato che alcuni svizzeri hanno assunto funzioni dirigenziali all'interno dell'Isis. Questi sono "i pesci veramente grossi", ma attualmente sono ancora sotto custodia curda in Siria.

È tuttavia assodato che la Svizzera non ha una scena islamista cresciuta storicamente nel corso dei decenni, come ad esempio in Francia. Ed è anche vero che la Svizzera non ha un passato coloniale, con i risentimenti che ne possono derivare, ha detto Noto alla "NZZ".

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