'Sono grato a questi attivisti di averci costretto a esaminare il nostro comportamento', ha dichiarato e promette di avviare una discussione con Credit Suissee
Chiamato in causa dai militanti ambientalisti, non da ultimo dalla loro icona Greta Thunberg, per i suoi legami con il Credit Suisse, Roger Federer non si tira indietro, promette anzi di utilizzare la sua posizione privilegiata per dialogare con gli sponsor.
Il tennista è stato preso di mira mercoledì scorso su Twitter. Con l'hashtag #Rogerwakeupnow (#Rogersvegliati) viene denunciata la sua partnerschip con la banca, accusata di investire in combustibili fossili estremamente nocivi per l'ambiente. Il "cinguettio" era stato ripreso anche da Greta Thunberg.
After @rogerfederer’s statement we hope he will demand @CreditSuisse to immediately stop all fossil fuel investments 💰🛢 and end the lawsuit against courageous climate activists - or end the sponsorship contract. 🌍🎾 #RogerWakeUpNow #AustralianFires https://t.co/HGCIJKe5VG
— Klimastreik Schweiz 🔥 (@klimastreik) January 12, 2020
🔥 Streik am 17.01 in Lausanne 🔥
— Klimastreik Schweiz 🔥 (@klimastreik) January 7, 2020
In vielen Schweizer Städten fand am 18.01.2019 der erste #Klimastreik statt! Am 17.01.2020 feiern wir zusammen mit @GretaThunberg
dieses Jubiläum!
Wir sehen uns dort - 10:30 am Bahnhofsplatz!! Danach folgt den ganzen Tag über ein Programm. pic.twitter.com/VZJCdMIHaI
Il supercampione ha risposto ieri in una dichiarazione inviata alla Reuters nella quale dice di avere "molto rispetto e ammirazione per questi giovani che si mobilitano per il clima". "Sono anche grato a questi giovani attivisti – ha proseguito il basilese – di averci costretto a esaminare il nostro comportamento".
"Apprezzo i richiami alle mia responsabilità in quando persona, atleta e imprenditore e mi impegno a utilizzare questa posizione privilegiata per discutere di questioni importanti con i miei sponsor", sostiene ancora Federer.
Il basilese afferma di prendere "molto sul serio l'impatto e le minacce del cambiamento climatico, tanto più io e la mia famiglia arriviamo in Australia in mezzo alle devastazioni causate dagli incendi", osserva il giocatore che si sta preparando per gli imminenti Australian Open di Melbourne.
Martedì scorso si è aperto a Losanna un processo nei confronti di dodici attivisti per il clima, chiamati alla sbarra per un'azione condotta nel novembre 2018 nei locali di Credit Suisse del capoluogo vodese quando, vestiti da tennisti, hanno denunciato "l'ipocrisia di una banca che utilizza l'immagine positiva di Roger Federer nelle sue campagne, perseguendo al tempo stesso una politica di investimenti dannosi per l'ambiente", come per esempio nel controverso oleodotto nello Stato del Sud Dakota (Usa).
Alla fine di dicembre 2018 Credit Suisse ha sporto denuncia. Nella primavera del 2019, i dodici sono stati condannati tramite decreto d'accusa a 30 aliquote giornaliere sospese per due anni e a multe dai 400 ai 600 franchi ciascuno per violazione di domicilio e resistenza agli ordini della polizia. Gli attivisti hanno impugnato la decisione e per questo motivo si tiene ora il processo.
La sentenza è attesa per domani.