Svizzera

Braccialetti per localizzare e tenere lontana la violenza

La ministra svizzera della Giustizia Karin Keller-Sutter è favorevole a un sistema che allerti le vittime in caso di violazione di ordinanze restrittive

Un bracciale per tenere lontani coloro che vengono meno a un ordine restrittivo ©Ti-Press
27 dicembre 2019
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Lo scorso anno 24 donne e tre uomini sono stati uccisi in Svizzera dal proprio partner e i tentati omicidi sono stati 52. La ministra delle giustizia Karin Keller-Sutter è favorevole a un sistema di localizzazione che allerti le vittime nel caso in cui l'aggressore si avvicini violando un'ordinanza restrittiva.

Quel che non va è che simili violenze continuino a prodursi, ha detto Keller-Sutter in un'intervista ai giornali di Tamedia pubblicata oggi. La consigliera federale non ha una risposta definitiva al problema, ma non intende neppure accettare la situazione attuale.

Come funzionerebbe il localizzatore

Nel caso di ordinanza restrittiva, la ministra sarebbe favorevole a dotare la vittima di una sorta di "localizzatore" che faccia scattare automaticamente un allarme se l'aggressore si avvicina. In questo modo la vittima avrebbe il tempo di allontanarsi ed avvisare la polizia.

La responsabile del Dipartimento federale di giustizia e polizia (Dfgp) sta esaminando il modo di migliorare la presa a carico delle vittime di stupro. L'accompagnamento dovrebbe avvenire direttamente nelle procure pubbliche e la vittima avrebbe a disposizione "una persona di contatto che la seguirebbe durante l'intero procedimento penale". "Oggi l'intero processo è troppo orientato sul colpevole", ha detto Keller-Sutter.

Luglio 2020: sarà in vigore la Legge federale per migliorare la protezione delle vittime

Dal 1° luglio 2020 entrerà in vigore la Legge federale per migliorare la protezione delle vittime di violenza domestica e stalking, che prevede anche l'introduzione di bracciali elettronici per monitorare il rispetto del divieto di contatto o di un'interdizione di accedere a un'area. I cantoni però avranno tempo fino al 2022 per adeguarsi.

Il Consiglio federale non intende invece inasprire la legge sui reati sessuali, considerando come stupro atti sessuali senza esplicito consenso. Lo aveva precisato in agosto rispondendo a una interpellanza di Isabelle Moret (Plr/Vd).

Le 35mila firme a Keller-Sutter per una revisione del Codice penale

In novembre è stata trasmessa a Karin Keller-Suttee una petizione firmata da 35'000 persone che chiede una revisione del "Codice penale affinché qualsiasi atto sessuale non consensuale possa essere adeguatamente punito e la legislazione svizzera sia conforme alle norme internazionali in materia di diritti umani, come la Convenzione di Istanbul".

Il testo, intitolato "Giustizia per le persone che hanno subito violenze sessuali", è stata lanciata dal Amnesty International in collaborazione con una trentina di ong. Chiede di prendere misure e investire le risorse necessarie affinché chi ha subito violenze sessuali sia protetta o protetto e ottenga giustizia.
 
 

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