Svizzera

'Si' del Parlamento: Lauber rieletto procuratore generale

Con 129 voti su 243 schede valide (maggioranza assoluta: 122): è il terzo mandato alla testa del Ministero pubblico della Confederazione

(Keystone)
25 settembre 2019
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Con 129 voti su 243, 'sì' del Parlamento: Michael Lauber è stato rieletto poco fa procuratore generale per il periodo amministrativo 2020-2023; si tratta del terzo mandato alla testa del Ministero pubblico della Confederazione. La sua riconferma era tutto fuorché scontata, la Commissione giudiziaria del Parlamento raccomandava infatti (per 9 voti a 6 e 1 astensione) la non rielezione di Lauber. All'origine di questa presa di posizione negativa vi erano ragioni sia giuridiche che politiche. Per quanto attiene all'aspetto giuridico, su Lauber pesava un procedimento disciplinare (tutt'ora in corso) per non aver verbalizzato alcuni incontri avuti con l'attuale presidente della FIFA, Gianni Infantino, come ha spiegato la relatrice commissionale Ursula Schneider Schüttel (PS/FR). Dopo settimane di dubbi, stamane le possibilità che Lauber fosse rieletto dall'Assemblea federale sembravano comunque molto favorevoli. Nei giorni scorsi la sua candidatura aveva infatti ottenuto il sostegno della maggioranza dei gruppi PLR, UDC e PS. Il PPD e i Verdi avevano invece lasciato libertà di voto ai loro membri.

 

PLR a favore

Il PLR stamane ha fatto di tutto per sostenere la rielezione di Lauber. A nome della minoranza della Commissione giudiziaria, il consigliere nazionale Christian Lüscher (PLR/GE) ha chiesto di riconfermare l'attuale procuratore per un terzo mandato. Lauber era stato designato la prima volta dal Parlamento nel settembre 2011 per succedere a Erwin Beyeler e nel 2015 è stato rieletto per un secondo mandato, che scade a fine anno. "Una non rielezione indebolirebbe il Ministero pubblico della Confederazione a livello nazionale e internazionale", ha sostenuto Lüscher, per il quale la questione non andrebbe politicizzata e il Parlamento dovrebbe puntare sulla stabilità e la continuità. Inoltre, secondo il liberale-radicale ginevrino, "Lauber non ha commesso una violazione grave e intenzionale dei suoi doveri, tale da giustificare la sua estromissione". "Un procuratore non è perfetto, ciò può costituire una delusione, ma non basta per decidere di non rieleggerlo", gli ha fatto eco il collega di partito e "senatore" Raphaël Compte (PLR/NE).

Dal canto suo, il PPD non aveva espresso raccomandazioni di voto. "Siamo preoccupati per il contenzioso di questi ultimi mesi tra il Ministero pubblico della Confederazione e l'Autorità di vigilanza. Ciò indebolisce le istituzioni", ha dichiarato il consigliere agli Stati Filippo Lombardi (PPD/TI), secondo il quale ciascuno si è fatto la sua opinione sulla vicenda e può pronunciarsi in piena coscienza.

'Un periodo non sempre facile'

Il procuratore generale rieletto, in una breve dichiarazione rilasciata ai media presenti a Palazzo federale, ha tenuto a ringraziare il Parlamento per la fiducia accordatagli. Ha inoltre espresso riconoscenza alla sua famiglia e ai suoi amici per il sostegno ricevuto in questo "periodo non sempre facile". Lauber ha poi annunciato che si impegnerà ancor di più in favore di un perseguimento penale efficace e moderno a livello federale. A suo avviso, assieme ai cantoni e agli altri partner svizzeri ed esteri si potranno trovare le forme adeguate per combattere la criminalità del 21 secolo. Ha quindi annunciato che ritornerà davanti ai media solo quando avrà qualcosa da dire sulla realizzazione di questi obiettivi e se ne è poi andato.

Il caso

In carica dal 2011 e da parecchi mesi sotto i riflettori dei mass media, a Lauber venivano rimproverati tre incontri informali non verbalizzati avuti il 22 marzo 2016, il 22 aprile 2016 e il 16 giugno 2017 con il presidente della Federazione internazionale di calcio (Fifa) Gianni Infantino, abboccamenti scoperti alla fine del 2018 nell’ambito dell’inchiesta giornalistica internazionale denominata ‘Football Leaks’ e che potevano far sorgere dubbi sulla sua imparzialità. Il Ministero pubblico della Confederazione (Mpc) aveva cominciato a indagare sul mondo del calcio internazionale a seguito di una denuncia sporta dalla stessa Fifa nel novembre 2014, quando presidente era ancora Joseph Blatter. Il primo procedimento penale era stato aperto nel marzo 2015 contro ignoti per amministrazione infedele e riciclaggio di denaro tramite conti bancari elvetici. L’inchiesta, almeno all’inizio, ruotava attorno all’assegnazione dei Mondiali di calcio 2018 (Russia) e 2022 (Qatar). Nel frattempo si era allargata: oggi l’Mpc conduce 25 indagini penali, collabora con 15 autorità straniere e analizza documenti per un volume totale di dati di 19 terabyte. La Fifa non è accusata, ma in diversi procedimenti è parte lesa e collabora con l’Mpc. Lauber mirava a un terzo mandato alla testa dell’Mpc nonostante fosse oggetto di un procedimento disciplinare aperto in maggio dall’Autorità di vigilanza sull’Mpc per far luce sui famosi incontri. Dal canto suo, il Tribunale penale federale aveva giudicato i suoi comportamenti contrari alle regole di procedura. Lauber aveva dovuto ricusarsi nei procedimenti penali riguardanti la Fifa.

Altre elezioni

L'Assemblea federale stamane ha anche proceduto all'elezione di quattro nuovi giudici al Tribunale federale (TF). In questo caso si è trattato di una pura formalità, visto che tutti i gruppi sostenevano i candidati presentatisi: Michael Beusch (PS) ha ottenuto 228 voti su 243 schede valide, Sonja Koch (UDC) e Thomas Müller (UDC) 224, mentre a Beatrice van de Graaf (UDC) ne sono andati 215. La loro elezione contribuisce a una rappresentanza più equilibrata delle forze politiche in seno al TF. Nessun problema neanche per l'elezione di un nuovo membro dell'Autorità di vigilanza sul Ministero pubblico della Confederazione. Luzia Vetterli è stata eletta con 225 voti su 226 schede valide.

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