Calcio

C’era una volta l’Uefa

Son passati dieci anni dal primo successo dell’Acb in Europa. ‘Io? Ebbi fortuna’.

18 luglio 2018
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Era il 17 luglio 2008, al turno preliminare dell’allora Coppa Uefa, il Bellinzona giocava in trasferta contro l’Ararat Erevan, nella capitale armena. Considerando che si trattava del debutto dei granata in ambito internazionale e che il campionato armeno era già in corso, nessuno si aspettava una vittoria ticinese. Invece la zampata di Alessandro Mangiarratti, al 21’, fu decisiva, ponendo un’ipoteca sul passaggio del turno, poi certificato nella partita di ritorno. Per l’ex difensore, oggi allenatore del Chiasso, fu uno dei pochi gol in carriera: «Ne avevo fatto un altro con lo Sciaffusa, dieci anni prima, e poi basta. Ma probabilmente era destino che il primo gol in Europa dell’Acb fosse segnato da un bellinzonese. Del resto, pure al ritorno segnò un giocatore che non era propriamente un bomber, ovvero Manuel Rivera. Trovo sia qualcosa di simpatico, aver segnato un gol ‘storico’. In generale, però, quella fu una bella avventura, in un Paese lontano, poco dopo la promozione in Super League».

Certo che da allora di tempo ne è passato: «Dei compagni di allora, proprio recentemente ho sentito Jacopo La Rocca, che ora si trova in Australia».

Cross, palo, ‘Mangia’ e gol

E fu proprio La Rocca a dare una mano a Mangiarratti in occasione di quella rete in Armenia: «Ricordo che c’era stata una punizione laterale, deviata da La Rocca sulla traversa. Poi io avevo insaccato di ‘mezzo volo’ da sette, otto metri. Non era facile, ma ebbi fortuna».

Un gol che fu dedicato a suo figlio Mattia, che era appena nato. E che adesso ha ormai dieci anni: «A volte sento che parla di suo padre calciatore, ma di quel gol non credo di avergli mai raccontato nulla».

Da allora il Bellinzona ha vissuto numerose (e ben note) peripezie, mentre Mangiarratti ha intrapreso la carriera di allenatore. E adesso è a pochi giorni dal debutto in Challenge League, sulla panchina del Chiasso: «Attualmente sono concentrato a pensare a come affrontare al meglio il Vaduz, poi domenica riaffioreranno sicuramente quelle emozioni, che ho già percepito durante i primi giorni di allenamento. Del resto sono le sensazioni che cerco in questo lavoro, e per me sarà un po’ come giocare la partita».

Ex allenatore del Team Ticino U18 , Mangiarratti metterà la sua esperienza per la prima volta a vantaggio di una squadra professionista: «Conoscere le dinamiche di spogliatoio e i ragionamenti dei giocatori è sicuramente un vantaggio. Tuttavia, sapere cosa fare è un conto e riuscirci un altro». Mangiarratti e il suo Chiasso sanno bene cosa li aspetta: «La rosa è molto equilibrata, senza picchi né in positivo, né in negativo, ed è particolarmente giovane – conclude il giovane tecnico, classe 1978 –. Abbiamo lavorato sodo affrontando amichevoli impegnative, contro squadre di categoria superiore. Speriamo così di arrivare pronti e meglio preparati per affrontare le cinque squadre più forti del campionato nelle prime cinque giornate. Sarà anche necessario smaltire bene i carichi di lavoro accumulati e avere fiducia nei nostri mezzi. Prima però vogliamo ancora acquisire un po’ di brillantezza, equilibrando il carico nelle gambe».

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