Bosco Gurin, la battaglia di Frapolli contro il tempo e la burocrazia
Retroscena e ripercussioni dello scontro tra Lega e Udc in Gran Consiglio sul tram-treno. De Magistris spiega come le nuove mafie s'infiltrano nello Stato
Cari lettori,
La giornata di oggi ci porta tra le sfide invernali delle nostre montagne, le dinamiche infuocate della politica cantonale e le inquietanti verità sull'infiltrazione mafiosa negli apparati statali. Dalle piste di Bosco Gurin che lottano contro i ritardi, alle scintille tra Lega e Udc in Gran Consiglio, fino alle profonde riflessioni dell'ex magistrato Luigi de Magistris, vi invitiamo a scoprire gli approfondimenti che hanno segnato la cronaca.
L'articolo di David Leoni racconta lo sfogo di Giovanni Frapolli, proprietario degli impianti di Bosco Gurin, e la sua battaglia contro il tempo e la burocrazia che hanno rallentato i progetti di un parco solare e di un nuovo laghetto alpino, pensati per garantire l'innevamento e ridurre i costi. Secondo Frapolli, se non ci fossero stati ostacoli e ritardi burocratici, oggi si scierebbe già, malgrado lo scarso innevamento.
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Invece Jacopo Scarinci tratteggia lo scontro politico sui binari del tram-treno andato in scena ieri in Gran Consiglio tra Lega dei ticinesi e Udc. Uno scontro che si è acuito dopo gli attacchi democentristi e le risposte piccate del consigliere di Stato Claudio Zali e che forse ha fatto deragliare l'intesa tra i due partiti. Nel suo commento il giornalista svela i retroscena e le mosse che hanno portato alla frattura. Oltre alle parole pesanti pronunciate in Parlamento, ci sono le posizioni degli altri partiti su un dossier ritenuto strategico per la mobilità di tutto il Luganese.
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È passata sotto traccia la presenza di Luigi de Magistris, ex magistrato ed ex sindaco di Napoli al recente Villaggio della Pace di Lugano. Alfonso Reggiani lo ha incontrato alla presentazione del suo ultimo libro, durante la quale ha ribadito il quadro allarmante frutto della sua esperienza di magistrato. De Magistris ha illustrato come i ‘poteri occulti’ e le mafie di ultima generazione riescano a nascondersi negli apparati statali. Un fenomeno che non risparmia nemmeno la Svizzera.
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