
Cari lettori,
Oggi la nostra newsletter vi porta in Vallemaggia, dove importanti decisioni comunali promettono di rilanciare il turismo locale con nuovi progetti. Ci spostiamo poi in Bosnia, per riflettere sui trent'anni dagli Accordi di Dayton e su una pace che, purtroppo, sembra ancora una tregua. Infine, esploriamo un fenomeno inquietante: come le mafie e il crimine utilizzano i social media per ostentare potere e attrarre "mafiofili", e quali strategie si possono adottare per contrastare questa "vetrinizzazione" del crimine.
Il Consiglio comunale di Cevio ha dato il via libera a investimenti significativi per il futuro della Vallemaggia, approvando all'unanimità un credito di 750mila franchi per la progettazione definitiva del "Lido Alpino Vallemaggia" di Bignasco e un finanziamento per una palestra all'aperto inclusiva. Questi progetti, che promettono di dare nuova linfa all'offerta turistica locale, sono stati discussi in una seduta che, nonostante le attese, è "filata liscia come l'olio", come racconta Shila Dutly Glavas. Durante la seduta si è affrontato anche il Preventivo 2026 e in particolare si è parlato delle sfide finanziarie, rievocando l'alluvione dell’anno scorso, i cui costi non graveranno sulle future generazioni.
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Sono passati trent'anni dagli Accordi di Dayton, che posero fine al sanguinoso conflitto in Bosnia, ma la pace ottenuta si è trasformata in una tregua precaria. Il Paese è ancora ostaggio di retoriche nazionaliste e di uno stallo politico che impedisce qualsiasi progresso, con i tre popoli costituenti che vivono "da separati in casa". Nel commento di Dino Stevanovic, si analizza come un successo diplomatico si sia trasformato in un fallimento politico, e cosa servirebbe per superare l'attuale immobilismo, prima che "qualcuno riesca davvero a riaccendere la miccia".
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Abiti griffati, auto di lusso e banconote in bella mostra: le mafie hanno scoperto il potere dei social media per ostentare ricchezza, affermare potere e raccogliere consensi, creando una vera e propria "mafiosfera" che attira anche in Ticino i cosiddetti "mafiofili", emuli affascinati dal crimine patinato. Un fenomeno inquietante, analizzato da esperti come il professor Marcello Ravveduto, che rivela come le organizzazioni criminali abbiano imparato a sfruttare il digitale per la loro "vetrinizzazione". La vicedirettrice Cristina Pinho ci guida attraverso questa nuova frontiera del crimine, esplorando come le mafie trasformano lo spazio digitale in un territorio di conquista e quali contromisure sono necessarie per contrastare la loro influenza, soprattutto tra i giovani.
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