Commento

Misureremo l'effetto Greta

Domenica elettorale: le preoccupazioni per il clima che impatto avranno sul risultato che scaturirà dalle urne?

Keystone
20 ottobre 2019
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Cosa potrebbe riservarci la domenica elettorale? Per i sondaggi, sul piano nazionale, potrebbe scoccare l’ora (la grande ora della poltrona in Consiglio federale?) dei Verdi, forza che potrebbe piazzarsi al quarto posto, mentre il centro (Plr e Ppd) potrebbe perdere forza, segnando un’avanzata dei Verdi liberali. Dinamica annunciata dai maghi della demoscopia ai poli: Udc in flessione e Ps in lieve perdita. Tutto ciò, sempre che i sondaggi ci azzecchino, potrebbe venir spiegato col ‘congelamento’ del dibattito su di un tema chiave per l’Udc (i rapporti Svizzera-Ue) sui quali per anni ha campato il partito del no. Si sono invece imposte, quale tema principe, le preoccupazioni per il clima, che nell’ultima sessione a Berna hanno persino convinto i senatori a votare una serie di severe misure per contenere il C02. L’effetto Thunberg. Questo annunciato spostamento, come scritto, potrebbe inoltre, cosa non da poco, avere un impatto anche sull’attuale formula magica. Ma questa sarà musica rock bernese per l’autunno inoltrato e di sicuro – se del caso – chi oggi detiene la poltrona ballerina (i liberali di Petra Gössi) tenterà di difenderla (con appoggi esterni) oltre la magica matematica del voto. Guardando al Ticino, le urne potrebbero riservarci anche altre sorprese, oltre alla crescita delle simpatie per i Verdi nel trend nazionale. Da noi un argomento è quello del collaudo (e della tenuta) dell’alleanza elettorale di centro fra Plr e Ppd, partiti avversari storici dalla fine dell’Ottocento in poi. In men che non si dica, nel corso dell’estate, hanno seppellito le vecchie asce di guerra. Questione di convenienza. Così facendo Dadò avrà maggiori possibilità di salvare il claudicante seggio al Nazionale (di Romano?), mentre Caprara si assicura il sostegno azzurro per la corsa agli Stati di Merlini, che però dovrà attendere verosimilmente il secondo turno per l’elezione. Terrà la pragmatica alleanza, nata un po’ in fretta e furia e piuttosto spinta dai vertici dei due partiti? La base la digerirà? Oggi lo sapremo analizzando i dati del panachage. Se la sinistra potrebbe esser avvantaggiata dai temi ecologici, a destra c’è attesa per la conferma della forza effettiva della Lega, movimento uscito male (indebolito) dalle cantonali quando lasciò sul campo 4 granconsiglieri e che presenta per gli Stati quel Battista Ghiggia che a parole è per la preferenza indigena, ma nei fatti (cioè quando deve assumere segretarie) è riuscito ben 12 volte a sceglierne di frontaliere, per non parlare della donna delle pulizie! Una figuraccia che ha fatto guadagnare punti in quanto a credibilità all’Udc. Nonostante ciò, al Sud delle Alpi, oltre all’emergenza climatica spiccano due temi: il nodo del lavoro con l’aumento dei frontalieri: hanno segnato un nuovo primato, con aumento pure nel terziario. Molta è la preoccupazione per la tenuta dei salari e per l’effetto sostituzione della manodopera indigena. C’è pure attesa per una risposta al continuo aumento dei premi di cassa malati, anche quando in Svizzera marciano sul posto! Chi durante la campagna elettorale è stato in grado di fornire risposte credibili in questi ambiti ad un elettorato sempre più d’opinione (che usa la scheda senza intestazione), e quindi da convincere, verrà premiato.

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