La Germania potrebbe reintrodurre controlli di frontiera fissi

Berlino – Dopo una lunga esitazione, il governo federale ha deciso di notificare a Bruxelles controlli di frontiera fissi in tratti del proprio confine con la Polonia, la Repubblica Ceca e la Svizzera nell'ambito della questione migranti. Lo scrive il sito del quotidiano Die Welt citando "ambienti della Spd" e del Ministero dell'interno.

La ministra dell'Interno, Nancy Faeser, incontra oggi i suoi colleghi di questi Paesi "per discutere ulteriori dettagli", scrive il sito riferendo di aver appreso che la notifica è da intendersi solo come "preventiva" di misure che scatterebbero nel caso in cui, ad esempio, alcuni Paesi permettano di far passare un maggior numero di migranti verso la Germania. Insomma: "Non sono ancora in corso controlli di frontiera fissi, ma ci si sta preparando a effettuarli nel caso in cui fossero necessari", sintetizza la Welt, e per ora "le misure alle frontiere rimarranno invariate".

Con l’Austria dal 2015

Finora in Germania ci sono solo controlli fissi al confine tra la sua regione meridionale della Baviera e l'Austria decisi nel 2015, ai tempi della crisi dei profughi siriani, e prorogati ogni sei mesi. La socialdemocratica Faeser, che aveva ereditato la misura dal suo predecessore, il bavarese Horst Seehofer, della Csu, finora si era rifiutata di estendere le postazioni di controllo nonostante pressanti appelli.

A maggio il governo federale aveva già dichiarato la propria disponibilità di principio ad ampliare i controlli stazionari, ricorda la Welt, sostenendo che il "fattore decisivo" della scelta trapelata oggi sono state le "devastanti sconfitte elettorali" che i tre partiti della coalizione di sinistra-centro del cancelliere Scholz hanno subito due domeniche fa in Assia e Baviera (dove il tema dei migranti è stato dominante e sfruttato con successo dall'opposizione di centro-destra).