Erano stati adottati a metà ottobre, questa è la seconda proroga e vale a tempo indeterminato. Finora conseguenze marginali sul traffico di transito.
Berna – Berlino estende i controlli alle frontiere con la Svizzera. La decisione è stata presa lunedì scorso durante un incontro tra il Cancelliere federale Olaf Scholz e i ministri presidenti degli Stati federali. Lo hanno reso noto le autorità tedesche, interpellate da Keystone-Ats. Gli effetti sui movimenti migratori dei controlli alla frontiera per limitare gli ingressi illegali di profughi non sono noti. Sul terreno si constatano solo puntuali disagi al traffico, che però già si verificavano in passato.
I controlli, che oltre alla Confederazione riguardano anche Repubblica Ceca, Polonia e Austria, per Berna, Praga e Varsavia sono stati adottati la prima volta alla metà di ottobre. Da allora la misura è stata prorogata in due occasioni, l'ultima volta con decisione del governo federale e dei ministri-presidenti dei Länder nella notte tra il 6 e il 7 novembre scorsi. In quest'occasione il provvedimento è stato esteso a tempo indeterminato.
Non vi sono informazioni sull'efficacia della misura. Rispondendo per iscritto a una domanda odierna di Keystone-ATS, l'Ufficio federale tedesco della migrazione e dei profughi (Bamf) indica che "non dispone di analisi statistiche in merito".
La Svizzera "nell'ambito dei contatti con la Germania ha espresso il proprio rammarico per il ripristino dei controlli alle frontiere interne", afferma dal canto suo la Segreteria di Stato della migrazione (SEM).
Stando a quest'ultima, a fine mese sono previsti colloqui con Austria, Germania e Francia a livello di segretari di Stato per discutere le sfide nel settore della migrazione secondaria. "Si parlerà anche del ripristino dei controlli alle frontiere interne".
Gli unici effetti finora riscontrati paiono essere quelli, ma assai modesti, sul traffico. L'Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini (UDSC) menziona "effetti unicamente marginali" in una presa di posizione scritta. Ci sono state puntualmente colonne in uscita verso la Germania ad alcuni valici di frontiera. L'UDSC fa tuttavia notare che ingorghi si sono sempre verificati, anche prima del mese di ottobre.