Estero
Sudan: 213 morti in scontri tribali nel Darfur occidentale
Da giorni sono in corso violenti attacchi e combattimenti tra etnie nei villaggi. Le forze governative non intervengono con decisione e si ritirano
27 Aprile 2022
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Almeno 213 persone sono state uccise in tre giorni di violenze tribali nella regione sudanese del Darfur occidentale. Lo rende noto il governatore dello Stato, Khamees Abkar, dando il primo bilancio ufficiale dei recenti scontri. I combattimenti mortali si sono concentrati soprattutto a Krink, località di quasi 500 mila abitanti prevalentemente della tribù africana Massalit.

"Questo crimine di massa ha provocato circa 201 uccisioni e 103 feriti" soltanto domenica, ha precisato il governatore. Le violenze sono scoppiate venerdì scorso, e sono aumentate quando uomini armati hanno attaccato il villaggio dei Massalit per ritorsione dopo l’uccisione di due uomini di una tribù araba, secondo l’associazione umanitaria indipendente Coordinamento generale per i rifugiati e gli sfollati in Darfur.

Almeno 8 persone sono state uccise venerdì, ha specificato ancora il governatore, confermando il bilancio delle vittime dato dall’associazione. Abkar ha puntato il dito contro le forze governative per "essersi ritirate senza alcuna giustificazione" mentre domenica mattina iniziavano gli attacchi maggiori.

La città di Krink "è stata completamente distrutta, incluse le istituzioni governative", ha aggiunto, definendolo "un crimine contro l’umanità". Gli scontri lunedì si sono estesi fino a Geneina, capitale del Darfur occidentale, e Abkar ha confermato oggi un totale di 213 morti.

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