Estero

Al via il processo d'impeachment a Trump

I suoi avvocati parlano di ‘teatro politico’ e dichiarano il tutto anticostituzionale. I senatori repubblicani dovrebbero salvarlo

(Keystone)
8 febbraio 2021
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"Un atto di teatro politico", denuncia la difesa. "Il più grave crimine costituzionale mai commesso da un presidente", replica l'accusa. Le parti danno fuoco alle polveri alla vigilia del processo d'impeachment al Senato contro Donald Trump, primo presidente a essere stato messo in stato d'accusa due volte e primo ad affrontare il procedimento dopo aver lasciato la Casa Bianca. Dopo le imputazioni dell'Ucrainagate, ora dovrà rispondere di aver istigato il drammatico assalto dei suoi fan a Capitol Hill per bloccare la certificazione della vittoria di Joe Biden, dopo settimane di false accuse sui brogli elettorali.

Il dibattimento sarà un test di lealtà dei repubblicani verso l'ex presidente e misurerà la sua presa sul partito, segnando il futuro di entrambi. Ma al momento sembra altamente probabile una nuova assoluzione perché non ci sono 17 senatori del Grand Old party pronti a unirsi ai 50 democratici per il raggiungere il quorum dei due terzi necessario alla condanna. Per la successiva interdizione dai pubblici uffici, che impedirebbe a Trump di ricandidarsi nel 2024, basterebbe invece la maggioranza semplice. Il processo comincerà con un dibattito sino a 4 ore e un voto sulla legittimità costituzionale del procedimento contro un presidente già decaduto. La principale linea di difesa dei due avvocati di Trump, Bruce Castor e David Schoen, è che il Senato non ha la giurisdizione per perseguire il loro cliente, diventato ormai un privato cittadino. La costituzione non dice esplicitamente che il Senato può processare anche un ex dirigente pubblico ma molti giuristi ritengono che sia possibile, citando un precedente del XIX secolo contro un ex segretario della Guerra.

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