Estero

I bombaroli contro Obama e Hillary

Un tubo d’acciaio imbottito di polvere esplosiva è stato recapitato a diversi oppositori del presidente Trump. Che stigmatizza i "vili atti di terrore"

© Keystone
24 ottobre 2018
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Dopo George Soros, i pacchi esplosivi sarebbero dovuti toccare a Barack Obama e a Hillary Clinton. Ma anche a John Brennan, ex direttore della Cia e agguerrito critico del presidente Usa Donald Trump; a Eric Holder, che di Obama fu ministro della Giustizia; infine a Maxine Waters, deputata per la California. 
Analoghe le buste e il loro contenuto, tempestivamente intercettato da agenti della polizia e del Secret Service: un tubo d’acciaio di una ventina di centimetri imbottito di polvere esplosiva e apparentemente connesso a un detonatore. Identico anche il falso mittente: l’ex presidente del Partito democratico Debbie Wasserman Schultz, deputato per la Florida, i cui uffici sono stati evacuati dopo che il pacco per Holder sarebbe ‘ritornato’ a causa dell’indirizzo sbagliato. Tutti indizi che spingono gli inquirenti a ipotizzare “un unico individuo o gruppo di individui” dietro alle azioni, e a concentrare i sospetti sui gruppi di estrema destra, a meno di due settimane dalle elezioni di metà mandato.
Per Obama e Hillary non c’è stato alcun rischio di entrare in contatto con l’esplosivo, secondo quanto specificato dal Secret Service, l’ente che veglia sulla sicurezza delle famiglie del presidente e dei suoi predecessori. Gli agenti lo hanno individuato nel corso di regolari controlli postali. A causare più problemi è stato semmai quello destinato a Brennan e consegnato presso la sede di Cnn a New York: per rimuoverlo è stato necessario evacuare il Time Warner Center nella centralissima Columbus Square, all’angolo sudoccidentale di Central Park.
Sempre nello stato di New York, martedì, un pacco analogo era stato rinvenuto nella cassetta delle lettere di una delle abitazioni di George Soros, il miliardario e filantropo di fede liberal. Soros è da anni oggetto di ripetuti strali - e innumerevoli bufale - provenienti dai neofascisti americani ed europei.
La Casa Bianca ha subito stigmatizzato i “vili atti di terrore”. Il mese scorso, Trump stesso aveva rischiato di ricevere alcuni pacchi contenenti ricina, una potente sostanza letale estratta dal ricino comune. Ma i suoi critici non mancano di individuare un nesso fra gli attentati sventati ieri e la reboante retorica del presidente, che in passato ha attaccato personalmente i destinatari di questa settimana e i media progressisti. Non a caso il sindaco democratico di New York, Bill De Blasio, ha subito invitato ad “abbassare i toni e non incoraggiare gli attacchi ai media”. Ché chi semina vento, si sa, raccoglie tempesta.
 

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