Economia

Un anno da dimenticare per la Borsa svizzera

In positivo chiudono solo Zurich, Ubs, Novartis e Holcim. Nell’ultimo giorno di contrattazioni nuova ‘maglia nera’ fra le blue chip per Credit Suisse

A preventivo strascichi anche nella prima parte del 2023
(Keystone)
30 dicembre 2022
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Un 2022 da dimenticare: così si potrebbe definire l’anno che sta per concludersi per la Borsa svizzera e i mercati azionari in generale. Anche oggi, ultima giornata di contrattazioni prima del 2023, l’indice Smi ha chiuso in rosso.

"L’era del denaro a buon mercato è finita", così la banca online Swissquote ha commentato il 2022, un anno durante il quale sono cambiate molte cose. In particolare, con i suoi rialzi dei tassi d’interesse per contrastare l’inflazione, la Federal Reserve statunitense si è spinta molto più in là di quanto la maggioranza avrebbe potuto immaginare all’inizio. Per questo, molti operatori credono che la situazione sui mercati non dovrebbe migliorare granché, almeno nel corso della prima metà del 2023.

Oggi l’Smi ha chiuso in contrazione dell’1,18%. Rispetto al livello di chiusura del 2021, ciò significa una flessione del 16,7%. La performance dell’indice principale è stata peggiore di altri mercati: l’indice di riferimento tedesco Dax, ad esempio, ha registrato un calo annuale del 12%. Tuttavia, diversamente dall’Smi, il Dax tiene conto del pagamento dei dividendi.

Nell’ultimo giorno di contrattazioni il Credit Suisse si è aggiudicato ancora il ben poco ambito titolo di ‘maglia nera’ fra le blue chip, come già spesso accaduto quest’anno. Molti operatori hanno eliminato dai loro portafogli le azioni con le peggiori performance. Il prezzo dei titoli della seconda banca svizzera, in crisi nera da tempo, ha perso più di due terzi del suo valore nel 2022.

Dopo il Credit Suisse, hanno registrato cali importanti anche i titoli tecnologici Temenos e Ams Osram, ciascuno con perdite di circa il 60%, mentre Lonza, Givaudan, Sika, Geberit, Partners Group e Straumann sono calate di oltre il 40%.

Oltre all’assicuratore Zurich (+11%), solo le azioni di Ubs, Novartis e Holcim hanno chiuso l’anno con un saldo positivo. Anche i due pesi massimi Nestlé e Roche hanno archiviato un 2022 in sordina: Nestlé è scesa di circa il 16% e Roche di oltre il 23%.

Nel mercato allargato, Zur Rose, Addex, Obseva e Talenthouse hanno registrato perdite superiori al 90%. Con un guadagno di oltre il 125%, più del doppio del valore iniziale delle azioni, Meier Tobler è stato invece di gran lunga il miglior titolo quest’anno, staccando nettamente tutti.

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