economia

La Bce lascia invariati i tassi

Lagarde cauta: ‘A settembre vedremo’. L'inflazione sarà alta per tutto il 2025. E l’euro intanto cala

Christine Lagarde, presidente della Bce
(Keystone)
18 luglio 2024
|

La Bce conferma lo status quo sui tassi e va in pausa estiva senza dare dettagli sul futuro. La certezza resta una, condivisa all'unanimità dai governatori: la strada giusta è decidere volta per volta in base ai dati disponibili. Stavolta, le informazioni aggiornate suggerivano di aspettare: le pressioni sull'inflazione restano ancora troppo elevate, e le vacanze estive stanno facendo pressione sui prezzi dei servizi che stanno risalendo.

Questo non significa che a settembre ci sarà un'altra pausa, ma nemmeno che il Consiglio direttivo sarà pronto a dare una seconda sforbiciata ai tassi, dopo quella di giugno. La questione, insomma, è "completamente aperta", spiega la presidente Christine Lagarde, attenta a non sbilanciarsi. L'ultima riunione prima delle ferie lascia il tasso principale fermo al 4,25%, quello sui depositi al 3,75% e quello sui prestiti marginali al 4,50%.

Senza alternative

La Bce non aveva alternative: dopo l'annuncio del primo taglio da 25 punti base a giugno, i mercati hanno ricominciato a correre, le pressioni sui prezzi a salire. "Alcuni parametri dell'inflazione di fondo sono aumentati ma la maggior parte sono rimasti stabili", ha detto Lagarde, spiegando che l'inflazione, scesa a giugno al 2,5%, "fluttuerà" su questi livelli ancora per un anno circa. Non c‘è da allarmarsi, perché era tutto previsto già il mese scorso: il target del 2% sarà centrato entro la fine del 2025, e la stima tiene ancora. Ma il quadro richiede cautela.


Keystone
La sede della Bce a Francoforte

Lagarde aveva avvertito che sarebbe stato un "percorso accidentato" ed è esattamente quello che si sta verificando. Per questi i segnali da inviare sono tutti improntati alla prudenza: "Non siamo vincolati a un particolare percorso dei tassi", ha ribadito la presidente che, incalzata sulla possibilità di un nuovo taglio a settembre, ha chiarito che la questione è "completamente aperta". Tutto dipenderà dai dati delle prossime settimane. "Sarà un'estate pesante" dal punto di vista delle nuove informazioni economiche e della loro analisi, assicura il numero uno dell'Eurotower. In arrivo c’è l'inflazione di luglio e agosto, i numeri degli aumenti salariali dei rinnovi contrattuali di fine estate, il nuovo andamento dei prezzi dei servizi schizzati al 4,1% a giugno. È ormai la componente che pesa di più sul dato complessivo. L'effetto "ristorante", lo chiamano alcuni economisti, e probabilmente continuerà a farsi sentire fino alla fine dell'estate. Anche per questo nel board comincia a farsi strada una nuova convinzione: i due tagli dei tassi attesi da mercati e analisti entro l'anno potrebbero non essere sostenibili,

Verso un solo taglio entro fine anno

Un altro taglio soltanto, entro dicembre, potrebbe essere una strada più sicura, verso la quale i falchi già si orientano. L'estate non porterà dunque il tanto atteso relax della normalizzazione della politica monetaria. Ma sarà un'altra stagione dominata dell'incertezza. "L'economia della zona euro è cresciuta nel secondo trimestre ma più lentamente del precedente, i servizi guidano la ripresa mentre la produzione industriale e l'export sono deboli", sottolinea la presidente ricordando che i rischi per la crescita restano "orientati al ribasso". A pesare non sono solo le guerre in corso, ma anche le incognite sul futuro tra cui le conseguenze delle elezioni in Usa: "Un'escalation delle tensioni commerciali tra grandi economie peserebbe sulla zona euro", ha detto Lagarde senza entrare nei dettagli della sfida Biden-Trump. Ma anche gli Stati Uniti hanno un ruolo importante nelle decisioni di Francoforte: la Fed ancora ferma sui tassi è un freno per la Bce, con l'euro che cala sui mercati valutari proprio sulla scia delle scommesse sul secondo taglio a settembre.