Economia

Banca nazionale in utile, ma distribuzione a Cantoni in forse

In positivo hanno influito il rialzo dei mercati azionari e l'aumento dell'oro, mentre hanno pesato il rafforzamento del franco e i tassi d'interesse

La sede della Bns
(Keystone)
24 luglio 2024
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La Banca nazionale svizzera dovrebbe aver realizzato un utile compreso fra 50 e 60 miliardi di franchi nel primo semestre: lo stimano gli economisti di Ubs, aggiungendo che malgrado l'andamento positivo la distribuzione di profitti alla Confederazione e ai cantoni nel prossimo anno rimane incerta.

L'istituto centrale presenterà i conti solo la settimana prossima (mercoledì), ma gli esperti della banca guidata da Sergio Ermotti già tratteggiano i contorni della situazione, sulla base dell'andamento dei mercati finanziari.

In base ai loro calcoli il secondo trimestre si chiuderà per la Bns con un risultato compreso fra una perdita di 7 miliardi e un guadagno di 3 miliardi. In positivo hanno influito il rialzo dei mercati azionari e l'aumento del prezzo dell'oro, sulla scia delle tensioni geopolitiche, mentre hanno pesato in negativo il rafforzamento del franco e il lieve aumento dei tassi d'interesse a lungo termine.

Insieme all'utile di 59 miliardi conseguito nel primo trimestre, questo dovrebbe portare a un profitto di 50-60 miliardi nella prima metà dell'anno. Ma c'è il dubbio se ciò comporterà nel 2025 quelle elargizioni che in passato avevano fatto la felicità dei tesorieri dei cantoni. Questo perché la Bns deve innanzitutto ammortizzare la perdita di bilancio dello scorso anno, pari a 53 miliardi di franchi, e procedere all'accantonamento delle riserve monetarie.

Se si attiene alla regola stabilita nel 2020 di un accantonamento minimo del 10% delle attuali riserve di 115 miliardi di franchi, per arrivare a una distribuzione minima l'utile annuale dovrebbe essere di 65 miliardi e per un versamento massimo addirittura di 105 miliardi.