Economia

Tonfo Credit Suisse: le azioni crollano a poco più di 4 franchi

Da inizio anno il titolo ha perso il 48% del suo valore, il 16% solo nell’ultimo mese. L’apice l’aveva invece raggiunto nel 2000: 96,50 franchi

In perdita di quota
(Keystone)
23 settembre 2022
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Credit Suisse crolla ai minimi di sempre in Borsa: le azioni della grande banca sono arrivate oggi a perdere sino all’8% sul mercato di Zurigo, con il titolo che ormai vale poco più di 4 franchi. A pesare sono le voci relative a un prossimo aumento di capitale, che annacquerebbe significativamente il valore delle azioni in mano agli investitori.

Il titolo Cs è stato scambiato stamani a un minimo di 4,26 franchi, nel quadro generale di un mercato da diverse sedute in negativo, ma non in termini così eclatanti. A titolo di confronto Ubs perde oggi circa l’1%.

Nell’ultimo mese l’azione Cs ha lasciato sul terreno il 16% e dall’inizio dell’anno il 48%. Il punto più alto era stato raggiunto nell’agosto del 2000, con l’azione scambiata a 96,50 franchi. Era poi seguita una flessione sino a 19,10 franchi nel 2003, poi un nuovo balzo a 96,00 franchi nel 2007, immediatamente prima della crisi finanziaria. Da allora il titolo si è incamminato in una valle di lacrime, con una tendenza pressoché costante al calo. Nel 2015 il corso massimo ha sfiorato 29 franchi; poi 18 franchi nel 2018, 14 franchi nel 2020, 13 nel 2021 nonché meno di 10 franchi nel 2022.

Come noto, Credit Suisse è impegnata in una revisione strategica delle sue attività. In questi giorni varie voci si rincorrono in relazione a quello che potrebbe accadere e a intervalli regolari vengono diffuse anche notizie non confermate relative a piani per la soppressione di migliaia di posti di lavoro. La banca si è sempre limitata a dire che farà sapere i dettagli del suo piano di risparmio alla fine di ottobre, in concomitanza con i risultati del terzo trimestre.

Le difficoltà attuali – il portale Inside Paradeplatz non esita a parlare di una "banca in piena lotta per la sopravvivenza" – gettano un’ombra intensa su un’azienda di grande tradizione. Oggi in pratica in mani prevalentemente straniere, Credit Suisse – l’attuale ragione sociale del gruppo risale al 1997 – è infatti stato a lungo un simbolo della Svizzera moderna: la banca venne infatti fondata nel 1856 a Zurigo quale Schweizerische Kreditanstalt (Credito Svizzero, Cs) da Alfred Escher (1819-1882), l’imprenditore che come noto ebbe un ruolo di primissimo piano anche nella costituzione di altri pilastri epocali elvetici quali il Politecnico federale e la ferrovia del San Gottardo.

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