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Pagine sotto l'albero

Un inedito di Hesse e un giallo per ragazzi, storie italiane e ticinesi: i nostri consigli librari per un Natale all'insegna della lettura

Un albero di libri
(Depositphotos)
16 dicembre 2023
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‘Storie di un’altra Italia. Incontri e ritratti’ di Alberto Saibene (Casagrande)

Un’altra Italia era quella che, nel secondo dopoguerra, intellettuali di altissimo livello si sforzarono di edificare sulle macerie del fascismo. Molti di loro sono stati intervistati da Alberto Saibene: da Umberto Eco a Goffredo Fofi. Incuriosiscono gli incontri con personalità meno note, come Marisa Bulgheroni (“Fofi e molti altri la consideravano la nostra massima americanista, contrapponendola a Fernanda Pivano, sempre pronta a intercettare l’ultima moda letteraria e attenta costruttrice della propria leggenda”) o Roberto Einaudi, fratello dell’editore Giulio, che ricorda l’impegno in favore della cultura del banchiere umanista Raffaele Mattioli. Notevole il colloquio con l’italianista Luigi Blasucci, che ricorda i suoi maestri (Russo, Fubini, Pasquali) e rivendica lo stile antiaccademico dei suoi saggi, non risparmiando frecciate alla scrittura di Cesare Segre (“ineccepibile e fredda”) e alla moda di dare ai saggi letterari titoli pop, scandalistici e smaccatamente commerciali.

‘Grand Tour d’Europa’ di autori vari (Franco Maria Ricci)

Il viaggio di esplorazione, arricchimento culturale e scoperta di sé, una sorta di completamento degli studi prima dell’ingresso nei doveri dell’età adulta, che nel Settecento e nell’Ottocento, i secoli dei musei, dei salotti intellettuali e delle flâneries, conduceva i giovani nordeuropei al Sud, fino alla Sicilia: era il Grand Tour, rievocato in un elegantissimo volume, con numerose illustrazioni (tra cui vedute di pittori paesaggisti) che accompagnano i testi di Nicholas Foulkes, Fernando Mazzocca e Attilio Brilli e un’antologia letteraria di brani scelti dai ricordi di viaggio di Chateaubriand, Sade, Dickens, Irving, James... “Non sono per natura portato all’entusiasmo, ma a distanza di venticinque anni non posso dimenticare né esprimere come vorrei la profonda commozione che agitò il mio animo la prima volta che entrai nella città eterna”, scriveva di Roma Edward Gibbon. Del resto, osservò Samuel Johnson, “un uomo che non è stato in Italia è sempre consapevole della propria inferiorità, poiché non ha visto ciò che ci si aspetta che un uomo veda”.

‘Manca poco a Natale’ di Yari Bernasconi e Andrea Fazioli, con illustrazioni di Antoine Déprez (Gabriele Capelli)

Una poltrona comoda e un libro aperto a metà: già la copertina di questo libro piccolo e prezioso, quasi un breviario laico per le imminenti feste, fatto di sensazioni, osservazioni e ricordi, è una promessa di quiete, un invito a farsi il vuoto intorno, a riempire con i propri pensieri gli spazi bianchi tra le parole e le immagini. Bianchi come la neve, che “arriva di notte, mentre tutti dormono, e all’alba si annuncia al mondo con un grande silenzio. Le finestre, un poco appannate negli angoli, raccontano un altro paesaggio: non più case e alberi, ma forme impalpabili che sembrano fatte soltanto di luce e di respiro”. Neutralizzate ansie e frenesie, sfilano oggetti dai contorni sfumati: una panchina rossa di fronte al lago, un taccuino, un vecchio triciclo dai freni arrugginiti e un cappotto nuovo, resti di giornali e rami secchi mossi dal vento. Da leggere sorseggiando un caffè come si deve, di fronte a una grande finestra.

‘In memoria di nostro padre’ di Hermann e Adele Hesse (mille gru)

“C’era la guerra, non era permesso avere una vita privata, non si poteva soffrire né fare ciò che era naturale e giusto ma bisognava mettersi in fila, ottenere timbri, farsi fotografare, firmare documenti e fornire ai funzionari informazioni che non interessavano a nessuno”: insofferente da ragazzo a un’autorità scolastica stupidamente sadica, da adulto Hermann Hesse non poté piangere in santa pace la morte del padre, Johannes, al cui ricordo è dedicata una breve raccolta di testi inediti. Un padre che sapeva essere severo e dolce, dire dei no e assecondare le inclinazioni del figlio, iniziandolo alla scoperta della natura nella piacevolezza dell’estate e rendendogli attraenti le nozioni con cui gli insegnanti lo vessavano. Un bravo papà, che lasciò la vita terrena senza far rumore, come un uccello (recita il salmo 124, citato dalla figlia Adele) dal laccio dei cacciatori.

‘Le opere più belle 1975-2000’ (Patrimonio svizzero)

Curiosa e interessante pubblicazione dedicata all’architettura svizzera dell’ultimo quarto del Novecento, quando una nuova sensibilità ambientale favorisce il sorgere di correnti architettoniche (postmodernismo, Tendenzen, Swiss Box) che si prefiggono di rispettare i contesti: dal Teatro Am Stram Gram di Ginevra al Ginnasio Cantonale di Nyon, dall’Ufficio Federale di Statistica a Neuchâtel al Titanic II di Berna, ammiriamo cinquanta opere integrate nei tessuti urbani, paesaggistici, storici e sociali. Per il Ticino: Palazzo Vacchini, sede della Posta centrale di Locarno, con i suoi volumi compatti in vetro e granito; la riqualificazione di Monte Carasso a partire dall’ex convento delle agostiniane, a opera di Luigi Snozzi; il restauro di Castelgrande a Bellinzona; la scuola media di Losone, pensata a partire dai concetti didattici della scuola media unificata; la Chiesa di San Giovanni Battista a Mogno, con la sua particolare struttura cilindrica, tagliata diagonalmente.

‘La banda dei cedri. Tre profezie ai bordi del Ceresio’ di Gionata Bernasconi e Lietta Santineli (Salvioni)

Scoprire la storia e le bellezze di Lugano attraverso un giallo: dopo aver indagato in un precedente volume su Bellinzona, la Banda dei Cedri, un gruppo di ragazzini sveglissimi, è alle prese con un misterioso personaggio che minaccia la città con criptiche profezie. Qualcuno di estremamente intelligente e abbastanza folle da rendersi capace di qualsiasi nefandezza. Come in ogni poliziesco che si rispetti, si arresta un innocente prima di individuare il vero, insospettabile colpevole. Corredano la storia una mappa di Lugano e un’appendice di aneddoti e curiosità sul passato della città: dalle trappole per i pesci che hanno dato il nome a via Nassa al bestiale linciaggio dell’abate Vanelli, dal sacrificio di Giovanni Taglioretti ai curiosi antidoti proposti dagli astuti commercianti locali contro l’epidemia di spagnola del 1918: bere birra fresca o cognac francese, fumare sigarette all’eucalipto, strofinare le piante dei piedi con la trementina, leggere libri sulla cucina vegetariana.

‘Mucche in volo’ di Mario Donati e Valeria Nidola, con illustrazioni di Antoine Déprez (Salvioni)

“Il papà mi ha raccontato che quando lui era piccolo, i bambini, i ragazzi e gli adulti lavoravano assieme, all’alpe. Ai ragazzi venivano affidate mansioni semplici ma importanti, che svolgevano sotto l’occhio attento degli adulti. Il lavoro si mescolava al divertimento e in montagna, nei tre mesi estivi, si diventava grandi”. Il piccolo mondo antico della valle di Prato, con le sue laboriose usanze e le sue leggende, che i frequentatori di un’osteria raccontano a un ragazzino di Bellinzona giunto dalla città per scoprire il luogo d’origine della famiglia e la vita tra le montagne. Stupendi i disegni di Déprez. Accompagna il volume un opuscolo sulla storia del luogo, sui posti caratteristici e sull’animale svizzero per eccellenza, la mucca: pagine utili anche per scoprire che cosa siano i gratégn, i pontíd, il fégn da bósc’, la Scalada lónga e lo Scing’ du damani.

‘Ticinesi a Parigi’ di Lorenzo Planzi (Armando Dadò)

Spazzacamini, vetrai, maronatt, gelatai, cuochi, camerieri, artisti: tra l’inizio dell’Ottocento e la prima metà del Novecento migliaia di ticinesi, spinti dalla miseria, si trasferiscono a Parigi. Prendendo spunto da memorie familiari, l’autore, ricercatore di storia contemporanea presso l’università di Friburgo, indaga le ragioni soprattutto economiche, ma in alcuni casi anche politiche dell’emigrazione verso la capitale francese, su cui influirono anche calamità naturali, carestie ed epidemie. Tra le vicende poco conosciute meritoriamente raccontate nel volume, segnaliamo quella di Ambrogio Bertoni, padre di Mosé e Brenno, trasferitosi a Parigi per studiare diritto dopo essere stato costretto per le sue idee liberali a lasciare il sacerdozio, “durissima schiavitù ecclesiastica, che riesce dura e amara a chi non è d’accordo coi Superiori nelle opinioni politiche e non sa rassegnarsi a una intera annichilazione della propria ragione”.

‘L’Educatore’ di Luca Dattrino (Fontana)

Giallo sociale in salsa ticinese. Il tradimento del migliore amico, capo dell’azienda che hanno tirato su insieme, e il cinquantenne Sebastian si ritrova da un giorno all’altro disoccupato in una Bellinzona prenatalizia e poco solidale. L’ufficio di collocamento non gli rimedia di meglio che un impiego come sondaggista telefonico in un call center. Rischi che si corrono in un sistema produttivo che mastica e sputa i lavoratori, liberandosene senza troppi convenevoli per far quadrare i bilanci. La rabbia e la frustrazione lo spingono a scrivere lettere di protesta, firmandosi L’Educatore, per poi passare ad azioni dimostrative che attirano su di lui l’attenzione degli inquirenti. Sulle sue tracce si mette Martin, giovane magistrato al primo caso, a capo di una squadra di improbabili detective.

‘Diva’ di Daisy Goodwin (Sonzogno)

“Maria ripensò a tutte le volte che era stata in scena come Norma, cantando il dolore che il suo amato le infliggeva scegliendo di sposare un’altra. Allora aveva incarnato lo splendido pathos dello spartito di Bellini, e il pubblico aveva pianto. Nessuna lo aveva mai cantato meglio”. Eppure, nessuna esecuzione le appariva adeguata, perché soltanto in quel momento, appena celebrato il matrimonio di Aristotele Onassis con Jacqueline Kennedy, capiva cosa significasse essere stata abbandonata dall’uomo della sua vita, mentre la carriera di cantante aveva già imboccato il viale del tramonto. I trionfi pubblici e le ombre private e le fragilità di Maria Callas, umanissima diva, in un romanzo ispirato alla sua biografia. L’autrice è una sceneggiatrice televisiva inglese che ha scritto della regina Vittoria e dell’amore dell’imperatrice Sissi per un capitano inglese.

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