Con un’iniziativa urgente il Centro chiede che si faccia un passo indietro sulla sforbiciata decisa dal Gran Consiglio: ‘Misura non più giustificata’
Vista la distribuzione di circa 80 milioni di franchi da parte della Banca nazionale svizzera annunciata a inizio anno e i recenti miglioramenti dei conti, il 2025 potrebbe concludersi con un utile di circa 10 milioni. Ragione per cui “è evidente che se il Preventivo 2025 avesse presentato un utile di esercizio di circa 10 milioni di franchi, il Gran Consiglio non avrebbe approvato una riduzione dei sussidi di cassa malati di circa 10 milioni”. È seguendo questo ragionamento che il Centro, per il tramite dei granconsiglieri Fiorenzo Dadò e Maurizio Agustoni, chiede al parlamento con un’iniziativa legislativa elaborata urgente di ristabilire il calcolo precedente alla votazione del Preventivo 2025. In altri termini, di fare un passo indietro sulla sforbiciata dei sussidi di cassa malati.
Ma facciamo un passo indietro. “Nell’ambito del Messaggio sul Preventivo 2025 – scrive in tal senso il Centro nell’iniziativa presentata stamattina in conferenza stampa – il Consiglio di Stato ha proposto di modificare l’articolo 32a capoverso 3 della LCMal (la Legge di applicazione della legge federale sull’assicurazione malattie, ndr), in particolare riducendo la costante per il calcolo del reddito disponibile massimo da 4,7 a 4,3”. Tale misura, viene ricordato dagli iniziativisti, “è stata giustificata, e approvata dal Gran Consiglio, con la situazione finanziaria del Canton Ticino, ritenuto che il Messaggio prospettava, tenuto conto della proposta modifica dell’articolo 32a capoverso 3 della LCMal, un deficit di circa 64 milioni di franchi”. Come noto, la decisione del parlamento di tagliare sui sussidi di cassa malati è oggetto di un referendum, la cui raccolta firme è stata lanciata dal comitato ‘Stop ai tagli’ – composto da diciassette sigle tra partiti progressisti, sindacati e associazioni – nei giorni immediatamente seguenti all’approvazione del Preventivo. In merito, rileva il Centro, “non è ancora noto se il referendum sia riuscito. Tuttavia, vi sono indicazioni che il numero di firme previsto dalla legge sia stato raggiunto”. Stando al comitato referendario, verso la fine di gennaio erano comunque state raccolte già oltre 9mila firme sulle 7mila richieste.
“Il Preventivo – ricordano poi Dadò e Agustoni – è stato approvato con un deficit di circa 96,6 milioni di franchi. Il Consiglio di Stato, in base al rendiconto intermedio a fine settembre 2024, ha comunicato che il Consuntivo 2024 potrebbe chiudere con un disavanzo di 104,2 milioni di franchi, a fronte di un Preventivo di 130,8 milioni, pertanto con un miglioramento di 26,6 milioni”. E osservano: “Dopo l’approvazione del Preventivo 2025, è stato comunicato che la Banca nazionale svizzera distribuirà al Canton Ticino una partecipazione agli utili di circa 80 milioni di franchi”. Va da sé, sostengono il presidente cantonale e il capogruppo in Gran Consiglio, che “se nel 2025 si verificherà lo stesso miglioramento registrato (al 30.9.2024) nel 2024, i conti potrebbero chiudere con un utile di esercizio di circa 10 milioni di franchi, dato che al deficit previsto di 96,6 milioni si aggiungerebbero 80 milioni di utili della Bns e circa 26,6 milioni di miglioramento dovuti alla natura prudenziale del Preventivo (per un totale di 106,6 milioni di franchi di miglioramento)”. L’impatto per i conti pubblici della modifica del calcolo sui sussidi, ribadiscono i due deputati, “è stata stimata in 10,8 milioni di franchi”. Tale situazione non giustificherebbe dunque a posteriori più la sforbiciata ai sussidi. “Per questo motivo – sanciscono gli iniziativisti –, alla luce dei mutamenti intervenuti nel frattempo, si chiede che il Gran Consiglio provveda a ristabilire il precedente articolo 32a capoverso 3 della LCMal, secondo il quale ‘Per le unità di rifermento con figli, il reddito disponibile massimo è definito come segue: RDM = [costante del 4,7 + (1 - (n. figli) / 10)] x 50% del limite di fabbisogno, senza computo della pigione, ai sensi della Laps applicabile all’unità di riferimento’”.