Ticino

I costruttori: bandi anti-dumping per il raddoppio al Gottardo

Impresari, tecnici e sindacati sollecitano, in modo unitario, il Datec di Simonetta Sommaruga a evitare un altro ‘caso Monte Ceneri’.

(archivio Ti-Press)
7 novembre 2019
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Sensibilizzare la politica federale e in particolare il Governo, sui rischi di concorrenza sleale tra imprese nell’ambito della realizzazione del secondo tubo della galleria autostradale del San Gottardo. È questo l’obiettivo del neocostituito gruppo di lavoro denominato ‘CostruzioneTicino’ che comprende sia associazioni imprenditoriali (Ssic-Ti e Uae), sia sindacali (Unia e Ocst) che associazioni tecniche (Cat). 
Nei prossimi mesi, infatti, verranno pubblicati i bandi di concorso per questa importante opera infrastrutturale. In totale saranno investiti oltre 2,5 miliardi di franchi di cui almeno due per la realizzazione della seconda canna. Renzo Ambrosetti, in rappresentanza di CostruzioneTicino, non ci gira attorno. «Vogliamo evitare che si ripetano altri casi come quello del Monte Ceneri nell’ambito dell’AlpTransit. La situazione del mercato del lavoro è degenerata a tal punto che servono sicuramente adeguamenti del codice penale per farvi fronte», ha affermato Ambrosetti.
Ricordiamo che su quest’ultimo cantiere, le cui opere di armamento ferroviario si sono concluse nei mesi scorsi, è stata denunciata una serie di gravissimi abusi subiti dalle maestranze in stragrande maggioranza presenti come lavoratori distaccati. Turni di lavoro estenuanti – 12-16 ore al giorno di cui solo 8 retribuite – e taglieggio sistematico dei salari attraverso la richiesta di restituzioni di parte dell’importo versato a fine mese. Insomma, violazioni della Legge federale sul lavoro e del Contratto collettivo di lavoro di settore. Secondo la denuncia del sindacato Unia, gli importi sottratti ai lavoratori già controllati di concerto con l’Ispettorato cantonale del lavoro sono nell’ordine di 3,5 milioni di franchi. Il Ministero pubblico ha aperto un’inchiesta penale a riguardo.
Il vulnus, secondo il gruppo di lavoro, sta nel fatto che l’assegnazione dei lavori da parte di AlpTransit Sa alla Gfc Spa di Roma è avvenuta attraverso il criterio del minor prezzo. Per evitare questo errore, CostruzioneTicino ha scritto direttamente alla consigliera federale Simonetta Sommaruga, titolare del Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e della comunicazione (Datec), suggerendo di prendere una serie di accorgimenti che, se applicati già in fase di pubblicazione del bando di concorso, «possono evitare situazioni estreme di sottocosto, pericolose e malsane per tutte le parti coinvolte e per l’intero nostro sistema economico», afferma invece Nicola Bagnovini, direttore della sezione ticinese della Società svizzera degli impresari costruttori. Lettera sottoscritta da Loris Dellea, direttore della Cat; Cristina Resmi, direttrice Uae; Paolo Locatelli (Ocst); Igor Cima (Unia) e Nicola Bagnovini, direttore Ssic-Ti. In pratica – continua Bagnovini – «si chiede si strutturare i criteri di aggiudicazione con l’obiettivo di premiare la migliore offerta, che non è per forza quella dal preventivo di spesa più basso». «Un aspetto che rientra perfettamente nella nuova impostazione della Legge federale sugli acquisti pubblici che ha introdotto il principio della plausibilità del prezzo», commenta Bagnovini. Il prezzo, per esempio, non dovrebbe avere un peso superiore al 50% rispetto agli altri criteri. Si chiede inoltre anche almeno una delle ditte del consorzio abbia tra i propri consorziati almento una ditta attiva in Svizzera

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