Ticino

Cantiere AlpTransit: due condanne per lesioni colpose gravi

Nel 2016 un operaio era rimasto gravemente ferito: i suoi superiori non gli avevano spiegato in modo chiaro cosa doveva fare

Ti-Press
23 maggio 2019
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Non c'è tregua sul cantiere AlpTransit per la realizzazione della Galleria di base del Monte Ceneri. Dopo l'apertura dell'inchiesta resa nota la scorsa settimana per presunte irregolarità su salari e condizioni di lavoro, si è svolto ieri in pretura penale un processo che vedeva alla sbarra un caposquadra 39enne e un capocantiere 50enne, entrambi italiani e soggiornanti a Sigirino. Un procedimento che, come riferisce il 'Cdt', si è concluso con la condanna dei due imputati a pene pecuniarie sospese per lesioni colpose gravi e violazione delle regole dell’arte edilizia per negligenza.

L'infortunio risale a luglio 2016: un operaio riportò ferite serie a causa dell'esplosione di un tubo dell’aria compressa che stava smontando. L'uomo riportò ustioni di secondo grado a metà del volto e agli avambracci. Leggendo la sentenza il giudice Siro Quadri citato dal 'Cdt' ha parlato di una "tragedia sfiorata". Ha pertanto accolto la condanna proposta dalla procuratrice pubblica Chiara Borelli. In sintesi l'operaio non avrebbe dovuto compiere quel lavoro perché non era suo compito e non sapeva che il tubo fosse sotto pressione. Il capocantiere (difeso dall’avvocato Luca Trisconi) non ha infatti comunicato al caposquadra e agli operai un cambiamento nella prassi di svuotamento dei tubi dall’aria compressa, mentre il caposquadra (difeso dall’avvocato Luca Taddei) non si è assicurato che l’aria compressa fosse stata scaricata.

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