Luganese

Chiesta scarcerazione per la commercialista di Bissone

Indagata per corruzione e frode fiscale nell'ambito della tangentopoli comasca, gli avvocati propongono gli arresti domiciliari

TI-PRESS
(Soldi)
7 giugno 2020
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Per la cinquantenne commercialista comasca, residente da anni a Bissone, i difensori Andrea Marcinkiewics e Marco Franzini, hanno chiesto una attenuazione del provvedimento restrittivo: non più il carcere, ma gli arresti domiciliari. La donna è in carcere dall'alba dello scorso 19 maggio con l'accusa di corruzione e frode fiscale, nell'ambito della tangentopoli comasca che ruota attorno agli accertamenti fiscali dell'Agenzia delle Entrate di Como. Una vicenda giudiziaria che coinvolge 43 persone, una decine quelle che a più riprese sono finite in carcere. La richiesta di scarcerazione è giunta nel fine settimane al termine di un lunghissimo interrogatorio che si è svolto al Bassone. La donna, stretta collaboratrice di Antonio Pennestrì, il dominus della tangentopoli comasca, per tre ore ha risposto al pm Pasquale Addesso, titolare assieme alla collega Antonia Pavan del fascicolo d''inchiesta che sembra destinato a diventare sempre più voluminoso. La commercialista di Bissone, che si è vista contestare anche il reato di false sponsorizzazioni, dovrebbe aver fatto ammissioni.

 

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