Luganese

Pian Scairolo, scattano i bus navetta per i frontalieri

Dal 23 settembre, quattro corse di andata e ritorno, con 200 posti a sedere, in partenza dal Comasco e dal Varesotto. Percorsi di oltre 40 km.

Zona notoriamente trafficata
(Ti-Press)
29 agosto 2019
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Scatterà il prossimo 23 settembre il progetto di mobilità aziendale del Pian Scairolo. Lo hanno promosso i Comuni di Collina d’Oro, Grancia e Lugano con il sostegno del Dipartimento del Territorio. Il servizio navetta a beneficio dei lavoratori frontalieri del comparto sarà un trasporto privato in partenza da Como Grandate e da Varese (Iper-Olgiate) verso la zona particolarmente trafficata. Dopo una prima fase sperimentale, che durerà fino al 20 dicembre, si valuterà se e come continuare.

Si tratta del più significativo servizio del genere in Ticino con percorsi di oltre 40 chilometri. In concreto, ci spiega Davide Marconi, responsabile di progetto MobAlt e partner della Mobitrends Sa, «ci saranno quattro corse di andata e di ritorno, per complessivi 200 posti. Se la richiesta dovesse aumentare, potremmo estendere il servizio. La sfida iniziale è stata di trovare la sostenibilità per cominciare a proporre l’offerta regolarmente affinché l’utenza possa abituarsi».

La speranza è che l’offerta contribuisca a fluidificare il traffico in A2 fra Mendrisio e Lugano sud. «Un traffico che non aiuta a convincere le persone visto che i bus saranno in coda in quel tratto di autostrada. Però, siamo riusciti a ottenere il transito del Pian Scairolo lungo strade secondarie che corrono ai piedi della collina chiuse al traffico veicolare».

Quante persone calcolate di trasportare? «Cominciamo a sperimentare il servizio con tutte le incognite del caso – risponde Marconi –. L’obiettivo è di togliere un centinaio di auto dall’autostrada Mendrisio – Lugano Sud». E le premesse non mancano. «Nell’elaborazione del progetto fra il 2017 e l’anno scorso, avevamo effettuato una sondaggio fra i dipendenti della aziende del comparto ottenendo una sessantina di adesioni di principio».

L’esito dipenderà anche dalle aziende

Una base su cui lavorare esiste e ha permesso l’avvio della fase sperimentale. Chiaro che il buon funzionamento dell’iniziativa dipenderà anche dalle stesse aziende, sia a livello di informazione interna sia per quanto riguarda i posteggi messi a disposizione dalle ditte. Sul fronte italiano, invece, «il tragitto dei bus transiterà su alcune aree di parcheggio predefinite in Italia che stiamo già usando in progetti analoghi per il Mendrisiotto, e sta funzionando piuttosto bene», rileva Marconi. L’impegno economico per il finanziamento del servizio è garantito dai contributi del Fondo Clima Lugano Sud e dalle aziende del comparto: la Cerbios-Pharma Sa, Ibsa e la Helsinn Healthcare Sa. L’auspicio del responsabile del progetto è che vengano coinvolte anche altre ditte della zona.

I Comuni di Collina d’Oro e Lugano, dal canto loro, hanno concesso ai veicoli del servizio il permesso di transito su strade a traffico limitato (quelle ai piedi della collina), rendendo quindi più attrattiva laèproposta. Se il servizio sarà confermato, le aziende avranno anche accesso all’incentivo cantonale elargito dal Dipartimento del Territorio. I lavoratori invece riceveranno titoli di trasporto di diverso taglio (mensili, settimanali e giornalieri).

Mobitrends Sa ha lavorato su mandato dei Comuni di Collina d’Oro, Grancia e Lugano, ha analizzato la situazione dell’offerta di mobilità del comparto e individuato misure alternative all’uso individuale dell’auto per gli spostamenti casa-lavoro, promuovendole concretamente presso le aziende partecipanti al progetto tramite l’app MobAlt durante un periodo operativo di circa sei mesi.

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