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Cambio di proprietà per il ristorante Corona di Bellinzona

Dal 1° luglio il locale è gestito da due imprenditori italiani. In ogni caso l’ormai ex proprietario Gerardo 'Gerry' Carleo continuerà a essere presente

La 'casa' di Gerry
2 giugno 2021
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Dopo 29 anni il ristorante Corona di Bellinzona ha cambiato proprietario. Gerardo Carleo – conosciuto come ‘Gerry’ – ha infatti venduto il locale a due imprenditori italiani, attivi da oltre 40 anni nel settore, in particolare a Milano. «L’affetto che mi hanno dimostrato diverse persone in queste ultime settimane mi ha emozionato», afferma a ‘laRegione’ Carleo, precisando che in ogni caso resterà al Corona: inizialmente per guidare la transizione della gestione e in seguito come gerente o con un'altra funzione. Questo anche perché i nuovi proprietari (che hanno rilevato la società ufficialmente da ieri 1° giugno) hanno insistito perché restasse: «Questa è, e rimarrà casa tua», gli ha detto Marlon Valentini che gestirà il locale assieme ad Alberico Vincenzi. «Entriamo in punta di piedi, senza stravolgere nulla, anche perché Gerry ha dimostrato di saperci fare: il ristorante è sempre funzionato bene e lui è riuscito a farsi apprezzare dalla clientela. È quindi molto importante che rimanga», sottolinea Valentini. 

‘Le responsabilità hanno iniziato a pesare troppo’

Ma perché Carleo ha deciso di vendere? «Dopo oltre 30 anni che faccio questo lavoro, le responsabilità hanno iniziato a pesare troppo. È quindi arrivata questa occasione e ho deciso di sfruttarla», spiega l’ormai ex proprietario. Un'occasione che nemmeno i nuovi gestori hanno voluto lasciarsi sfuggire, nonostante si tratti di un periodo nel quale tutto il settore della ristorazione ha subìto le conseguenze della pandemia. Tuttavia, proprio questa situazione ha generato delle possibilità economiche molto favorevoli: «Penso in realtà che sia uno dei momenti migliori per acquistare: ci sono condizioni che in passato non potevi trovare», ammette Valentini. A questo si aggiunge poi «un amico in comune e anche un po' di fortuna», visto che Carleo ha deciso di vendere un locale che funziona.

‘All'inizio non è stato facile’

Una decisione basata anche sulla speranza di riuscire ad avere un po’ più di tempo per la famiglia: «Voglio ringraziare mia moglie che mi ha sempre sostenuto, sebbene non facessi quasi mai vacanza. E anche le mie figlie che non si sono mai lamentate, malgrado fossi spesso assente», afferma Carleo. Come tutte le esperienze, anche questa è stata contraddistinta da alti e bassi. «All’inizio degli anni 90 non è stato facile, ma sono riuscito a portare avanti e a realizzare questo sogno. Anche perché non volevo deludere le persone che mi avevano sostenuto, compresi gli affezionati clienti». Il Corona è così riuscito a ritagliarsi un posto nel cuore dei bellinzonesi. Quando si è seduti a un tavolo sotto i portici in via Camminata, sono innumerevoli le persone che salutano: ‘Ciao Gerry!’ e lui che risponde sempre con il sorriso sulle labbra e magari una qualche battuta. Un modo di fare apprezzato dalla maggior parte della popolazione che, in alcuni casi, non ha nascosto i suoi sentimenti: «Sinceramente non mi aspettavo le dimostrazioni di affetto che ho ricevuto nelle ultime settimane: persone che volevano ‘un’ultima foto’, che si sono addirittura messe a piangere o che volevano semplicemente salutarmi prima che me ne andassi». Ma Carleo assicura che non intende lasciare il Corona e quindi sarà possibile anche in futuro incontrarlo sotto i portici, mangiare una tartare fatta direttamente da lui o bere un caffè, facendo una chiacchierata.

Ristorazione

‘Accoglienza migliore e prodotti locali’

La crisi innescata dalla pandemia di coronavirus non ha sicuramente aiutato a risollevare il clima in un settore come quello della ristorazione che, in alcuni casi, era in difficoltà anche prima dell’emergenza sanitaria. In questo senso il Corona, con Carleo che ha gestito ininterrottamente per 29 anni il ristorante, rappresenta per certi versi un’eccezione in un contesto, in particolare a Bellinzona, caratterizzato da soventi cambi di proprietà e anche di chiusure. Ora, con il via libera delle autorità per servire persone anche all'interno dei locali, si spera sicuramente a un ritorno a una certa normalità che possa anche fungere da slancio verso il futuro: «Sono contento che tutti possono finalmente tornare a lavorare», afferma da noi contattato Luca Merlo, presidente di Gastro Bellinzona e Alto ticino. «La situazione resta difficile, ma ora non vengono più penalizzati gli esercenti che non potevano beneficiare di una terrazza». Terrazze delle quali nei gli ultimi mesi gli esercenti hanno potuto approfittare poco a causa del freddo. «Ora c’è un po’ più di sicurezza per i ristoranti che possono accogliere clienti all’interno anche in caso di brutto tempo». 

Tuttavia, è anche necessario perfezionarsi: «Innanzitutto, bisognerebbe migliorare l'accoglienza. Inoltre, si dovrebbe puntare sempre di più sui prodotti locali», cavalcando il trend che si è innescato a seguito dell'emergenza sanitaria. Quest'ultima ha anche spinto i turisti a fare più vacanza in Svizzera e quindi anche in Ticino. Una tendenza della quale spera di approfittare anche il Bellinzonese e le Tre Valli, una regione che «solitamente approfitta meno di altre della stagione estiva». Merlo ricorda poi che Bellinzona si trova «al centro del Cantone, vicino a Locarno e Lugano, che inoltre ora è raggiungibile in pochi minuti grazie alla galleria di base del Monte Ceneri». Per un bilancio, che si spera essere positivo, bisognerà però ancora aspettare alcuni mesi. 

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