Svizzera

Nonnismo, per la giustizia militare va bene così

Non luogo a procedere per i sottoufficiali che lo scorso settembre inscenarono un'esecuzione di una recluta ticinese. Giudicate sufficienti le sanzioni già imposte

26 febbraio 2019
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I cinque giorni di carcere – scontati solo in parte – inflitti al sergente che ordinò il lancio di noci (e forse anche sassi) sono sufficienti. La giustizia militare, dopo aver valutato le prove (tra cui il filmato della finta esecuzione ai danni di una recluta ticinese) e le sanzioni già imposte, ha deciso di non procedere nei confronti dei sottoufficiali che lo scorso settembre a Emmen inscenarono l'esecuzione della recluta italofona, lanciando come detto noci.

Il caso, avvenuto alla scuola reclute DCA 33, aveva fatto molto discutere.

Da noi raggiunto, il padre della vittima si ritiene comunque soddisfatto della decisione, dal momento che i sottoufficiali sono comunque stati puniti (come detto, con cinque giorni di detenzione) e la colpa è quindi stata riconosciuta. 

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