Nel resto del Paese si sfiora quota 400mila. Nel nostro cantone invece il numero di pendolari d’Oltrefrontiera resta stabile a 78'645 unità
Mentre il numero di frontalieri attivi in Svizzera continua a salire, toccando quota – nel primo trimestre dell'anno – 399'000 (ovvero il 4,3% in più su base annua), in Ticino la situazione resta stabile. Nel nostro cantone infatti i pendolari d'Oltrefrontiera – nei primi tre mesi del 2024 – erano 78'645, dato questo in calo dello 0,1% se confrontato al trimestre precedente (ottobre, novembre e dicembre 2023), ma in aumento dello 0,8% se paragonato allo stesso periodo dello scorso anno. A fornire una panoramica dettagliata del fenomeno l'Ufficio federale di statistica.
Come negli anni passati il numero di frontalieri è aumentato in maniera più marcata nel settore dei servizi: +1,3% in un anno, vale a dire 696 persone in più per un totale di 52'971. Nel settore secondario invece si nota un calo sia su base annua (-0,4%, -95 persone) che rispetto al trimestre precedente (-0,5%, -117 persone). A fine marzo i lavoratori con permesso G attivi nell'industria e nell'edilizia erano 24'942.
Anche a livello nazionale l'incremento rispetto al primo trimestre 2023 è stato più marcato nel settore terziario, +5,5%, rispetto al secondario +1,5%. In termini assoluti la regione del Lemano (VD, VS, GE) è quella che ospita il maggior numero di lavoratori d'Oltrefrontiera: 161'603. Il Ticino è al secondo posto (78'645) seguito dalla Svizzera nordoccidentale (BS, BL, AG, 74'069)
Poco più della metà di tutti i frontalieri era domiciliata in Francia (57,4%) e rispetto all'anno prima il loro numero è aumentato del 6,5%. I lavoratori con permesso G residenti in Italia sono il 23,2% del totale (pari a 92'680 persone) e hanno registrato un incremento del 2,3% in un anno. Sono invece lievemente calati su base annua i frontalieri provenienti dalla Germania, -0,1%, e rappresentano il 16,2% del totale.
Negli ultimi cinque anni il numero di frontalieri è aumentato da 328'000 nel 1° trimestre 2019 a 399'000 nel 1° trimestre 2024, il che corrisponde a un incremento del 21,8%, precisa l'Ust.