Svizzera

Anche la Chiesa riformata vuole chiarezza sul tema degli abusi

Sollecitata la realizzazione di uno studio che faccia luce sulla questione. La presidente Rita Famos: ‘Non è possibile dormire sugli allori’

Rita Famos
(Keystone)
28 aprile 2024
|

La Chiesa evangelica riformata in Svizzera ha presentato questa settimana al proprio legislativo una richiesta affinché venga realizzato uno studio sugli abusi sessuali commessi nell'istituzione e dai suoi membri. Lo indica la presidente della Chiesa evangelica riformata in Svizzera, Rita Famos, in un'intervista pubblicata dalla Nzz am Sonntag.

L'indagine dovrà mostrare dove e con quale frequenza sono stati commessi gli abusi e cosa ha impedito di scoprirli. Famos auspica che i risultati dello studio aiutino anche altre istituzioni a combattere gli abusi sessuali, che sono una realtà anche nelle famiglie, nelle associazioni sportive e nelle scuole. "Non è possibile dormire sugli allori e cercare capri espiatori, come avvenuto ad esempio nella Chiesa cattolica", afferma.

Non si è voluto vedere la realtà

"Per molto tempo, noi della Chiesa riformata abbiamo pensato che questa questione non ci riguardasse più del resto della società", ammette Famos, ribadendo quanto da lei già affermato alla fine dello scorso anno. Lo studio della Chiesa riformata tedesca, che a gennaio ha rivelato l'esistenza di almeno 2'225 vittime di abusi, ha scatenato una riflessione anche nella Chiesa evangelica riformata in Svizzera.

Dall'inizio dell'anno, la presidente è venuta a conoscenza di casi quasi ogni settimana. "Stiamo parlando di casi gravi come stupro e coercizione".

A differenza della Chiesa cattolica svizzera e della Chiesa riformata tedesca, la Chiesa evangelica riformata in Svizzera non intende esaminare l'insieme dei dossier negli archivi, ma condurre un sondaggio. Un esame approfondito dei dossier sarebbe molto più complicato per i cattolici, a causa della struttura federalista della Chiesa evangelica riformata in Svizzera, sostiene Famos.

Lo studio dovrebbe costare 1,6 milioni di franchi e i risultati dovrebbero essere disponibili entro la fine del 2027. Il parlamento della Chiesa evangelica riformata in Svizzera, il sinodo, si esprimerà sulla proposta in giugno.

La Chiesa riformata elvetica in gennaio, in vista della pubblicazione della ricerca tedesca, aveva intrapreso una riflessione su come affrontare la questione anche al suo interno.

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔