Svizzera

Obiettivo fissato: ridurre di almeno il 75% le emissioni di CO2

È questa la decisione presa dal Consiglio nazionale, con 103 voti contro 91 e 1 astenuto. Un passo ‘ambizioso ma realizzabile’

(Keystone)
20 dicembre 2023
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La Svizzera deve ridurre a livello nazionale di almeno tre quarti le sue emissioni di CO2. Il Consiglio nazionale ha deciso – con 103 voti contro 91 e 1 astenuto – di fissare questo obiettivo nella revisione della legge sul CO2. I dibattiti proseguono nel pomeriggio. L'Udc e il Plr volevano lasciare che fosse il Consiglio federale a decidere su questa quota.

L'obiettivo di riduzione di almeno il 75% delle emissioni da fonti nazionali è già incluso nella legge attuale. La percentuale rimanente può essere ridotta all'estero. Nel suo progetto, il Consiglio federale non ha formulato cifre. "Ci sarà l'opportunità di farlo nell'ordinanza", ha spiegato il ministro dell'ambiente Albert Rösti.

I deputati hanno mantenuto la percentuale ad almeno il 75%. "È ambizioso ma realizzabile, possiamo creare più valore in Svizzera", ha dichiarato Stefan Müller-Altermatt (Centro/So) a nome della commissione. L'acquisto di certificati dall'estero è costoso e non ha effetti duraturi su ciò che viene fatto in Svizzera, ha rilevato a sua volta Martina Munz (Ps/Sh).

Suzanne Vincenz-Stauffacher (Plr/Sg) ha invece sostenuto che la proposta del governo è flessibile. La liberale-radicale sangallese ha chiesto che il testo non venga sovraccaricato con regole troppo rigide. La definizione di un tale obiettivo dovrebbe essere accompagnata da altre misure che non figurano nel progetto. "Non è credibile", ha aggiunto, ma senza successo. Oltre al suo partito, solo l'Udc l'ha appoggiata.

Veicoli nuovi

Per quanto riguarda le disposizioni in materia di emissioni per i nuovi veicoli, il Consiglio nazionale si è trovato in disaccordo con gli Stati e ha respinto la possibilità di rinviare gli obiettivi superati.

Nel suo progetto, il Consiglio federale ha seguito la regolamentazione europea sugli obiettivi per le nuove autovetture. Il Nazionale è stato più severo, fissando obiettivi intermedi concreti per le autovetture al fine di consentire una riduzione lineare annuale da 93,6 g CO2/km nel 2025 a 49,5 g CO2/km nel 2030.

L'Udc e il Plr si sono nuovamente opposti invano. Matthias Samuel Jauslin (Plr/Ag) ha sostenuto che "è essenziale non cercare di fare meglio dell'Ue". "La Svizzera non ha produttori di automobili e quindi non ha alcuna influenza".

La sinistra voleva spingersi ancora più lontano, ma ha deciso di non farlo perché non vuole essere ancor "più papale" dell'Ue. Nonostante il sostegno dei Verdi liberali, non è riuscita a includere il peso nelle caratteristiche di importazione dei nuovi veicoli. Con 120 voti contro 75, i deputati hanno deciso di lasciare al Consiglio federale un margine di manovra in questo ambito. Infine, al pari della Camera dei cantoni, anche quella del popolo si è detta d'accordo che l'uso di carburanti rinnovabili dovrebbe essere preso in considerazione nel calcolo delle emissioni di CO2 dei nuovi parchi di veicoli.

Fissare il carbonio in modo sostenibile

Il Nazionale ha preso altre decisioni tecniche. In particolare, con 102 voti favorevoli e 93 contrari, ha deciso di raggiungere gli obiettivi fissando in modo permanente il CO2 estratto dall'atmosfera in pozzi di carbonio. Confiscando il carbonio, possiamo ottenere dei certificati, ha spiegato la correlatrice commissionale Delphine Klopfenstein Broggini (Verdi/Ge).

In quanto firmataria dell'Accordo di Parigi, la Svizzera deve dimezzare le proprie emissioni di gas serra rispetto ai livelli del 1990. Deve inoltre dotarsi di una nuova politica climatica per gli anni dal 2025 al 2030. Il progetto presentato dal Consiglio federale si basa sulla legge attuale, che il Parlamento ha prorogato fino al 2024. Il governo rinuncia invece a nuove tasse. Ma il Nazionale potrebbe ancora cambiare le cose. Come detto, il dibattito prosegue. Il plenum tratterà in particolare la questione della tassa su alcuni voli di jet privati e d'affari.

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